COLICO – Trascorsa una settimana dal diffondersi della notizia (abbastanza clamorosa) del contagio con conseguente quarantena obbligata per tre agenti della Polizia Locale dell’Alto Lario che dopo aver rintracciato un “pirata della strada” a Dervio hanno purtroppo scoperto, successivamente, che si trattava di un soggetto positivo al Coronavirus.

Un bel problema – usando un elegante eufemismo – per il servizio dei vigili del territorio, praticamente dimezzato in un sol colpo da questa assurda vicenda.

Edoardo Di Cesare, comandante del nucleo dell’Alto Lario, risponde alle nostre domande sulla questione.

Comandante, qual è la situazione?
Il primo pensiero va comunque ai colleghi che, seppur fortunatamente non stanno manifestando alcun sintomo, sono costretti in una difficile situazione di totale isolamento anche dai più stretti familiari.

Operativamente, come ve la state cavando?
Visto il numero esiguo di operatori si è reso necessario chiedere un sforzo straordinario ai restanti per coprire le esigenze di servizio; e si consideri che si arriva da un periodo di quasi tre mesi dove è stato chiesto già il massimo agli agenti… Sono state lasciate in stand by alcune pratiche non considerate essenziali ed è stata data priorità alle richieste di intervento relative all’aiuto e al soccorso alla popolazione e alla vigilanza e al contenimento del rischio contagio (assembramenti, mascherine, rispetto distanze attività, verifica rispetto quarantenne, ecc.).

In conclusione, che valutazione trae dall’episodio?
Alla fine questa vicenda ci è servita per rivedere alcune regole interne e come stimolo a non abbassare mai la guardia.

RedAlt

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