LECCO – Villa Locatelli ha dato il via libera all’aggiornamento 2015 delle tariffe dell’acqua, dunque all’aumento del 9% sul tariffario dell’anno precedente. Al momento del voto i consiglieri provinciali hanno tenuto a sottolineare che loro spetta solo la ratifica, mentre calcoli e decisioni vengono effettuate altrove. Responsabilità che però risulta difficile definire a chi appartengano.

“L’authority stabilisce un metodo tariffario e questo passa all’Ufficio d’Ambito che in accordo con la authority stessa elabora una proposta, la quale poi passa alla conferenza dei comuni e infine arriva al consiglio provinciale, a noi. A conclusione dell’iter l’authority dà un’approvazione definitiva”. Questo il preambolo del consigliere con delega all’ambiente Anna Mazzoleni durante la riunione del consiglio provinciale di lunedì 8 giugno, per dire che la Provincia non ha grossi margini nel determinare l’aggiornamento dei dati e delle tariffe del servizio idrico integrato del 2015, uno dei più importanti punti – per i cittadini – all’ordine del giorno.

L’ente si è limitato, se così si può dire, ad approvare (con il voto contrario dei leghisti Simonetti e Zambetti) la deliberazione n. 49 del 27/04/2015 dell’Ufficio d’Ambito, la quale aveva già avuto il parere favorevole della Conferenza dei Comuni lo scorso 18 maggio con il “sì” di 51 comuni (3 contrari e 2 astenuti).

consiglio-provincia-PolanoNel documento in cui si trovano i contenuti di questa delibera (o meglio in uno dei suoi allegati) si legge che l’ufficio d’ambito di Lecco stabilisce di “aggiornare […] i dati utilizzati per la determinazione tariffaria per gli anni 2014 e 2015”, dato atto che il consiglio provinciale di Lecco ha approvato la deliberazione 35/14 del 17 aprile 2014 del consiglio d’amministrazione dell’Ufficio d’Ambito, con la quale è stato adottato “lo specifico schema regolatorio per la predisposizione delle tariffe 2014 e 2015 composto dai seguenti atti, redatti in conformità agli schemi tipo approvati dall’AEEGSI (l’Authority competente in materia di acqua, luce e gas – ndr)”. Tra i “seguenti atti” di cui si parla in questo verbale c’è il Piano economico-finanziario di Idroservice Srl (che si trova in un altro allegato del documento), il quale “esplicita il vincolo ai ricavi del gestore e il moltiplicatore tariffario teta (θ) da applicare per il 2014 e il 2015 (pari al 9% rispetto alle tariffe dell’anno precedente)”.

Uscendo dai tecnicismi dei verbali e dei documenti redatti da chi ci amministra, possiamo affermare che le tariffe dell’acqua del 2015 subiranno un aumento del 9% rispetto a quelle dello scorso anno. Incremento deciso da chi? Non dalla Provincia, la quale ha solo ratificato una decisione presa – a maggioranza bulgara – dalla conferenza dei comuni, che a sua volta si è limitata a dare parere favorevole ad una deliberazione dell’azienda speciale ufficio d’ambito, la quale approva l’aumento sulla base delle previsioni del Piano economico-finanziario di Idroservice (società interamente posseduta da Lario Reti Holding, una S.p.a. a partecipazione comunale).

Nella deliberazione dell’aprile 2015 l’ufficio d’ambito specifica tuttavia, che gli aumenti della tariffa sono stabiliti dando atto che la provincia ha approvato un documento dell’anno precedente necessario per rendere valido questo aumento (la deliberazione 35/14 del 17 aprile 2014), che a sua volta è conforme ai dettami dell’authority. L’autorità però non decide le tariffe, bensì stabilisce parametri e ne è prova la disparità del conto che arriva alle famiglie delle diverse città italiane e che vede Lecco pagare più di tutti in Lombardia. La Provincia non ha grossi margini di manovra, se non applicare un’ulteriore sovrattassa, possibilità a cui per nostra fortuna ha rinunciato. La palla torna dunque nelle mani della conferenza dei comuni che ha approvato a larga maggioranza la proposta dell’Ufficio d’Ambito (in cui tra l’altro si contempla l’aumento), a seguito di un dibattito di cui non sappiamo nulladal momento che il verbale della riunione del 18 maggio riporta sotto questa voce “Omissis”.

Si potrebbe chiedere conto dell’aumento all’ufficio d’ambito, dal momento che uno dei compiti che gli spettano da statuto è proprio “la determinazione della tariffa di base del sistema idrico integrato ai sensi dell’articolo 154, comma 4, del d.lgs.152/2006 e la definizione delle modalità di riparto tra gli eventuali soggetti interessati”. Tuttavia questo organo agisce in strettissima collaborazione con laProvincia: è il consiglio provinciale a determinare “le linee generali di indirizzo a cui l’azienda deve attenersi durante l’esercizio delle proprie funzioni”, “il Presidente dell’azienda è tenuto a riferire direttamente al Consiglio Provinciale” e ancora il consiglio d’amministrazione è nominato dal presidente della Provincia sulla base delle indicazioni della conferenza dei comuni.

E del resto, l’ufficio d’ambito ha proposto l’aggiornamento (sinonimo ormai di aumento) delle tariffe, sulla base del piano economico-finanziario di Idroservice che in ultima analisi è controllata daicomuni, che però hanno solo dato un parere favorevole ad una proposta dell’azienda speciale.

L’impressione è che nessuno degli organi politici e amministrativi preposti abbia la responsabilità di aver preso una decisione in merito all’aumento del costo del servizio idrico per il 2015, sembra che per avere una risposta si debba giocare a nascondino.

M. V.