LECCO – L’esito del “famoso” Tavolo Bellano? Che l’automedica rimane distante da Bellano. La riunione di oggi all’ATS di Lecco – pur senza ufficializzazioni – ha confermato che il mezzo col medico a bordo non tornerà dove stava, cioè in centro lago. “Concessione” ai 5 sindaci presenti, una fase di test della durata di sei mesi nella quale verranno compiuti accertamenti di tipo statistico sugli interventi dell’automedica stessa, di quella infermieristica, dell’elisoccorso e quant’altro.
A fine anno in pratica si conteranno i “codici rossi” e la loro distribuzione sul territorio. Ma la sensazione generale, diffusa, è che la situazione resterà con ogni probabilità quella di oggi.
Presenti i primi cittadini di Bellano, Varenna. Taceno e Premana (oltre a quello di Perledo che è anche presidente dell’ambito distrettuale della zona, Degiambattista), con i vertici della sanità e dell’Areu, si è parlato molto di un aspetto ovvero della comunicazione.
“C’è bisogno di maggiore informazione” hanno reclamato i sindaci, lamentando come spesso le situazioni vengano apprese solo a cose fatte. Scuse e comprensione dall’altra parte del tavolo, con promesse a proposito di una maggiore trasparenza sulle mosse in materia.
Ecco allora un primo incontro il prossimo 2 luglio con le associazioni di volontariato di Colico, Bellano, Premana e Introbio (ufficialemnete non ancora informate con precisione) e poi ancora assemblee aperte con la popolazione.
Ancora una volta comunque c’è stato un forte confronto tra chi da un lato invita a non drammatizzare, perché anche il mezzo con infermiere a bordo sarebbe all’altezza, e chi invece “pretende” la disponibilità dell’automedica, nuovamente in quel di Bellano. Ma il servizio, secondo i calcoli va allocato più su – a Colico. La prospettiva rimane questa e chi sostiene il contrario si deve accontentare della fase “di accertamento”. Contando gli interventi di maggior rilievo e la loro collocazione, compresa una fase particolarmente “calda” come quella della stagione delle vacanze.
I numeri, insomma, ancora una volta a governare le scelte sui servizi di emergenza e urgenza.
LcN