BELLANO – Compie 70 anni l’Avis Bellano e spegne le candeline con un regalo per gli studenti del territorio: un diario scolastico. Il “Diario ScuolAvis Bellano” è stato progettato e creato interamente da un team di esperti, con peculiarità diverse per la scuola primaria e per quella secondaria; al suo suo interno una suddivisione giornaliera, con spazio dedicato alle diverse materie; inoltre sono presenti piccoli giochi o inserti che illustrano il gesto della donazione e la sua finalità ed importanza: donare un po’ di sé, gratuitamente, agli altri.

Il diario sarà in consegna alle scuole a maggio 2020, “Siamo fiduciosi – spiegano dal consiglio direttivo Carlo Molteni e Mario Passador – che qualche genitore, sorella o fratello maggiore, parente od in futuro qualche piccolo studente, sensibilizzato da questa nostra iniziativa, entri a far parte della nostra famiglia”.

L’Avis comunale di Bellano è presente sul territorio dal 1950, quando un piccolo gruppo di cittadini bellanesi diede vita all’associazione per rispondere direttamente e concretamente alle necessità di sangue per le attività operatorie dell’ospedale di Bellano che all’epoca era il primo centro di soccorso per tutto l’Alto Lario e per la Valsassina. Si tratta della seconda Avis lecchese per “anziana”, dopo quella del capoluogo. Oggi l’Avis Bellano annovera otto gruppi (Bellano, Dervio Dorio e Valvarrone, Val d’Esino, Colico, Premana, Pagnona, Margno, Introbio), con circa 1.600 donatori volontari suddivisi in diverse fasce d’età e sesso; propone diverse iniziative per la promozione della donazione anche nelle scuole.

Il contributo bellanese al centro trasfusionale dell’ospedale Manzoni di Lecco, assieme alle altre Avis della Provincia, è fondamentale. Il sangue raccolto, dopo aver soddisfatto le necessità della nostra Regione, viene, attraverso convenzioni nazionali ed internazionali, inviato dove il bisogno è più sentito: parliamo, ad esempio, di alcune nostre Regioni dove la Talassemia è ancora diffusa, oppure in zone dell’Africa dove alcune malattie, da noi debellate da decenni, colpiscono duramente la popolazione. Da ultimo, il sangue intero viene lavorato ottenendo emoderivati quali piastrine, albumina e immoglobuline.