BELLANO – Più di 70 persone, nella serata d’inizio del triduo che porterà al 327° anniversario della Lacrimazione dell’effige della Madonna di Lezzeno, hanno partecipato alla recita del Santo Rosario e alla riflessione proposta da Don Paolo, rettore del santuario, che ha invitato lo scrittore Andrea Vitali a raccontare, aiutato da un libretto stampato nel 1988 e raccolto da Mons. Luigi Vitali, l’avvenuto miracolo.

“Tale Bartolomeo Mezzera, tornando dai campi in una sera di agosto, precisamente il 6 agosto 1688, si fermò a recar preghiera alla cappelletta della frazione Lezzeno, accorgendosi del fatto miracoloso: l’immagine, il tondo ormai divenuto famoso, aveva in volto segno di sudore, ossia come di lacrime che partendo da sotto la fronte, dagli occhi, scendevano lungo il viso per poi finire sul corpo. Bartolomeo corse a casa dalla moglie e incontró per strada persone che pian piano accorsero alla cappelletta ed insieme decisero di avvisare il parroco di Bellano, don Rubini”.

Da quel giorno, precisamente dalle ore 22.00 circa del 6 agosto 1688, partì la causa di riconoscimento del miracolo, portata avanti dalla curia milanese e completata il 10 dicembre dello stesso anno. Di lì a poco venne incaricato l’ingegner Quadrio della curia di trovare il sito perché quel fatto miracoloso fosse ricordato nel tempo.

Giovedì sarà il 327° anniversario del miracolo della Lacrimazione, ma dopo quello molti altri e molte altre grazie sono avvenute e sono state documentate. Subito dopo l’intervento dello scrittore bellanese, Pierluigi Vitali, attore e autore della filodrammatica bellanese, ha raccontato il suo di miracolo, la sua grazia ricevuta, quando nel 1958 lui e suoi due fratelli vennero salvati.

M. P.