BELLANO – Dopo la decisione da parte dell’amministrazione di Bellano di mettere a pagamento per i non residenti i parcheggi della stazione, del lungolago e dell’ex zona Puncia, è scattata la polemica, sui social e non solo.
LarioNews ha voluto approfondire il tema, conducendo una piccola inchiesta sulla vicenda. Leggendo varie lamentele da parte di pendolari provenienti dai Comuni limitrofi a Bellano, che ora dovranno pagare il parcheggio (180 euro annui la proposta portata dalla giunta bellanese all’incontro con la popolazione), abbiamo voluto chiedere il parere dei sindaci di alcuni di questi Comuni.
Ad essere particolarmente colpiti dalla modifica – come già si evinceva dal botta e risposta sul gruppo facebook “Sei di Bellano se” – sono i pendolari derviesi, lavoratori e studenti che ogni giorno vanno a prendere il treno lì. Ecco come la pensa in proposito il primo cittadino Davide Vassena: La decisione della giunta di Bellano è sicuramente penalizzante per gli abitanti dei Comuni vicini, come il nostro, che utilizzano il treno come pendolari per motivi di studio o di lavoro ed utilizzano, senza la possibilità di alternative altrettanto valide, il grande parcheggio della stazione che diverrà presto a pagamento. Anche a Dervio ci sono parcheggi a pagamento sul lungolago, ma sono limitati ai soli mesi estivi e, a differenza di Bellano, offriamo anche altre vaste aree di sosta che consentono di parcheggiare gratuitamente a pochissime centinaia di metri (in qualche caso a poche decine di metri) dai parcheggi a pagamento. Alcuni cittadini mi hanno preannunciato di voler chiedere un intervento ufficiale da parte del Comune a sostegno delle loro ragioni, e, se riceverò questa richiesta da un numero rappresentativo di persone, contatterò volentieri il sindaco di Bellano per chiedergli di trovare una soluzione meno penalizzante per i pendolari che provengono dai Comuni vicini.
Meno disagi, invece, per i Comuni della Valvarrone e della Valsassina, dato che i loro cittadini non utilizzano quotidianamente il treno per raggiungere il posto di lavoro o l’università, ma solo saltuariamente. Abbiamo chiesto il parere di tre sindaci, rispettivamente dei Comuni di Introzzo, Sueglio e Taceno.
Luca Buzzella, primo cittadino di Introzzo, inserisce la questione dei parcheggi a pagamento all’interno del più ampio contesto della politica nazionale: Non è certo mia intenzione sindacare la decisione del comune di Bellano, che sicuramente avrà deciso di mettere a pagamento il parcheggio della stazione, non per puro sadismo, ma bensì per ovvie ragione di bilancio. Purtroppo in questi anni tutti gli amministratori locali sono stati obbligati ad aumentare le imposte locali, mentre a Roma si vantavano di aver ridotto le tasse agli italiani… Purtroppo come abbiamo visto per il caso di Barzio, il Fondo di Solidarietà Comunale ha falcidiato i bilanci dei nostri comuni, che devono arrangiarsi come possono per far quadrare il cerchio. Tornando alla questione del parcheggio di Bellano, le “vittime” di queste politiche sono i nostri pendolari che dovranno sopportare anche questa ulteriore “spesa”. Sono sicuro che l’amministrazione di Bellano valuterà in corso d’opera qualche “variante”, magari mettendo qualche “striscia bianca” nelle immediate adiacenze di quelle “blu”, come in teoria auspicherebbe la legge, immancabilmente disattesa in molte città.
Non vuole entrare nel merito della questione la sindaca di Sueglio Simona Monica Cantini Cantini: È una scelta loro e la rispetto in quanto scelta di un’altra amministrazione.
Anche in Valsassina la vicenda ha avuto una certa eco. Riportiamo l’opinione della prima cittadina di Taceno, Marisa Fondra, che porta l’attenzione più sugli autobus che non sui treni:
Non conosco i dettagli della questione. Immagino che la scelta dell’amministrazione di Bellano sia stata ben ponderata. Scelte come queste nei nostri piccoli comuni non passano inosservate e di questi tempi ancora meno, diverso è nelle città, dove un parcheggio a pagamento non stupisce. Nel mio Comune, fino ad oggi, non abbiamo mai dovuto affrontare la questione anche se non mancano i pendolari che lasciano l’auto fino a sera per prendere il bus che scende a Lecco.
C. S.