BELLANO – Anche nella nostra provincia è arrivata la primavera e con essa il sole e le temperature elevate, forse fin troppo rispetto alle medie stagionali; finché si viaggia in auto l’aria condizionata può essere molto d’aiuto per coloro che soffrono il caldo, ma quando c’è da stare fermi 15 minuti sotto il sole cocente con l’obbligo di spegnere il motore, la pazienza e i nervi dei passeggeri in coda sicuramente vengono messi a dura prova.
Ecco raccontato il grosso problema che interessa Bellano e il passaggio a livello che taglia la strada di collegamento fra la SP 72 (del lago) e la SS 36 più in alto verso la Valsassina. Abbiamo intervistato diverse persone, ognuna con la sua opinione e la sua possibile soluzione.
Il primo ad aprirsi alle nostre domande è G.Z., anni 36 originario di Lecco, ma che ora vive a Bellano da 5 anni: “Non è più possibile nel 2015 sostenere un tale scempio; quando torno dal lavoro, sia che esco alle 17, sia che esco alle 20, trovo sempre 5-10 minuti da dover sostare in attesa che le sbarre si alzino. Secondo me dovrebbe intervenire il genio civile con una idea rivoluzionaria”.
Dopo di lui un anziano del paese A.V., anni 76 e residente a Bellano, sin dalla nascita: “Io ogni mattina vado nel mio orto sopra Bellano, precisamente in località Bonzeno e costantemente trovo alle 8.32 un buon 10 minuti di sosta forzata in attesa dello scambio. Di sicuro il problema del passaggio a livello bellanese è di continua attualità e da affrontare nell’ottica delle elezioni 2016, dove vincerà la proposta più fattibile e non utopistica. Forse sarebbe il caso di sentire Trenord e spostare gli scambi da Bellano in altra stazione.”
Terza in ordine di intervista è V.R., anni 40 e residente a Bellano da 6 mesi: “Per me la sosta al passaggio a livello è divenuta un appuntamento fisso, ho imparato a portare con me il beauty e, nell’attesa, completare il make up per la giornata di lavoro entrante. Sulla possibile soluzione credo che in Regione ci siano già più proposte, ma finché non si troverà il denaro, nulla si muoverà; a subire sono sempre i poveri pendolari”.
Ultimo, ma non ultimo per importanza, M.M., 23 anni e laureando in Ingegneria-Architettura: “Nell’ottica dello sviluppo infrastrutturale della provincia di Lecco e a livello regionale, l’unica soluzione possibile è un tavolo di lavoro comune con Comune, Provincia, Regione, Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Trenord e 3 o 4 possibili ditte appaltatrici per il progetto; solo così si può trovare una soluzione. In questo punto del paese ci sono molteplici punti critici dovuti al suolo e la vicinanza al torrente Pioverna; la soluzione deve integrarsi con un paesaggio e un’attrazione come l’Orrido che si trova alle spalle del passaggio a livello, che non possono essere trascurati come elementi di sintesi. Insomma, un tavolo di lavoro con geologi, strutturisti, paesaggisti e qualche “anziano” del paese per opinioni e pareri preziosi sul passato di queste zone per non incorrere in errori gravi e quindi rimetterci ancora del denaro pubblico”.
Insomma, quattro opinioni molto chiare e delle soluzioni discutibili. Il problema persiste e di sicuro, andando incontro alla bella stagione, farà salire la temperatura sia all’interno delle vetture, sia sull’asfalto, sia sulle rotaie.
M. P.