PERLEDO – Dopo il taglio del cedro della stazione di Perledo e il dibattito che ha lo preceduto l’amministrazione comunale di Perledo ritiene corretto fare chiarezza sulla tanto contestata scelta di abbattere la pianta.
“La premessa è che la scelta di procedere alla riqualificazione di un’area tanto evidentemente ammalorata è stata dettata esclusivamente dalla volontà di tutelare la pubblica sicurezza – spiegano dal Comune -, sia dal pericolo di un cedimento della pianta, che sorgeva a ridosso di un muro e che avrebbe potenzialmente potuto coinvolgere le abitazioni circostanti, la provinciale e gli eventuali passanti, che per la pavimentazione sconnessa a causa dell’apparato radicale molto superficiale. La relazione dell’agronomo della Comunità montana della Valsassina, confermando le tesi dell’amministrazione comunale, unitamente ai rilievi dell’Utc è stata posta alla base del progetto di riqualificazione della piazza Stazione”.
“Abbattere una pianta con alle spalle oltre un secolo di storia – commenta Fernando De Giambattista, sindaco di Perledo – è sicuramente un enorme dispiacere per tutti, siamo però fermamente convinti dell’oculatezza della nostra scelta. Troppe volte, in passato, si sono rimandate decisioni su questioni che, se affrontate con fermezza e risolutezza, avrebbero consentito di salvare delle vite. D’altronde – continua il primo cittadino – eravamo preparati a questo tipo di rimostranze, peraltro già verificatesi in occasione del taglio del Cedro di piazza Campello, a Sondrio (quando era stato addirittura affisso un manifesto funebre) o del piano di abbattimenti predisposto dal Comune di Lecco nel 2016, contro cui lo stesso Buizza si era scagliato. Vale tuttavia la pena ricordare che piante della stessa specie hanno in passato creato danni, anche ingenti, si veda per esempio il crollo, nel marzo 2014, di un Cedro del Libano secolare su una pizzeria a Salò (BS) o quello, ben più grave, nel novembre del 2007 quando il ramo di una pianta della stessa specie, rompendosi ferì due persone, di cui una in modo piuttosto serio, e danneggiò una serie di veicoli parcheggiati o ancora quello accaduto a Legnano nel luglio 2016. Ci auguriamo ardentemente che questo nostro intervento chiarificatore possa mettere la parola fine alle polemiche innescate sulla stampa e sui social network, che sono sfociate, a tratti, anche in offese gratuite nei confronti dell’amministrazione, offese che non saranno più tollerate”.