LECCO – Meno 98% di acqua nella prima decade di dicembre rispetto alla media del periodo, mentre i livelli di smog salgono alle stelle nei principali centri urbani. È questa la situazione nelle province lariane rilevata da Coldiretti sulla base dei dati Ucea. E nei prossimi giorni la situazione non è destinata a migliorare, con le previsioni che annunciano tempo stabile almeno fino a domenica. mentre a novembre si è registrato un meno 88 per cento di piogge rispetto alla media.
Quanto agli scarti dal clima di precipitazione negli ultimi sei mesi, i dati rilevano nello specifico per il territorio comasco un -98,5% (in Lombardia, secondo solo a Sondrio) e -97,7% per quello lecchese, che diventano rispettivamente -93% e -91,4% rispetto agli ultimi 12 mesi.
L’assenza di precipitazioni provoca in Lombardia la permanenza di impurità nell’aria con l’adozione di misure di salvaguardia nelle grandi città, a cominciare da Milano dove si registrano valori fuori norma da oltre tre settimane, ma sta provocando anche una preoccupazione generalizzata nelle campagne sulla situazione dei principali bacini idrici e dei terreni anche perché sta mancando la neve che rappresenta un’importante scorta per le riserve idriche.
E mentre in montagna è allarme per la stagione sciistica che stenta a partire – precisa la Coldiretti interprovinciale – nei campi c’è apprensione per la mancanza di acqua necessaria per ristabilire le risorse idriche indispensabili nella fase di crescita delle coltivazioni.
Il Lago di Como è oggi -22.6 cm rispetto alla quota idrometrica, rispetto a -17,7 cm di una settimana fa e contro una media storica di +47,1 cm (dati enti regolatori dei grandi laghi). Altrettanto rappresentativo della realtà anomala di questi mesi è il livello del fiume Po che è più basso di quasi 2 metri rispetto allo stesso periodo dello scorso anno al Ponte della Becca (Pavia) dove il livello idrometrico del più grande fiume italiano è addirittura come quello di questa estate: una situazione preoccupante per un bacino dove si produce il 35% della produzione agricola che è fortemente dipendente dalla disponibilità di acqua ma che è anche sintomatica delle difficoltà in cui si trova buona parte dell’Italia.
Secondo un monitoraggio della Coldiretti Nazionale sui dati Ucea, infatti, in tutta la penisola nella prima decade di dicembre è caduto ben il 91 per cento di acqua in meno rispetto alla media del periodo, dopo un mese di novembre con piogge dimezzate (-49 per cento).