COLICO – Molino Maufet, molino Seregni, molino del Secrista e la latteria di Villatico per la prima volta insieme aderiranno alle due giornate europee dedicate ai mulini storici, patrocinate dell’Aiams (Associazione Italiana Amici dei Mulini Storici) sul territorio italiano.

Forse in pochi sono a conoscenza del fatto che lungo l’antica roggia molinaria di Colico, a partire dalla fine del 1200 sorgeva un complesso di almeno undici mulini quasi tutti allineati su di essa ed in grado di attingervi. Una memoria storica importante che, a partire dal restauro del molino Maufet iniziato circa un anno e mezzo fa, ha sollecitato e rianimato i ricordi di un borgo circondato da maestose montagne e permeato da un passato dalle “radici antiche”.

Quale migliore occasione delle giornate europee dei mulini per iniziare a riscoprire uno spaccato di settecento anni di Storia sulla realtà artigianale e rurale di Villatico, frazione legata a doppio filo con i suoi torrenti e con lo sfruttamento sostenibile delle sue acque. Una passeggiata a ritroso sulle tracce degli ultimi mulini idraulici, che di recente hanno trovato accoglienza e voglia di riscoperta fra i cittadini oltre ad una nuova prospettiva temporale. Un percorso di due chilometri lungo l’antica via d’acqua suggerisce la presenza di questi manufatti che, dal Medioevo fino ad epoche più recenti, furono le macchine più utilizzate nelle attività produttive di questo luogo. Il fatto che in Colico fossero tutte ruote verticali, ne evidenzia in modo chiaro e preciso la suddetta collocazione storica.

Giungono dunque a noi come piccole perle di saggezza artigiana in un percorso storico-antropologico di sicura valenza ed interesse. Alcuni di essi, che conservano ancora le caratteristiche costruttive originarie, sia negli apparati macinanti che nell’insieme architettonico, costituiscono un gradevole tuffo alla volta di un sapere ancora non del tutto perso. Non solo dunque “simulacri alla memoria” o ”musei dei ricordi”, ma presenze vive proiettate verso una nuova collocazione materiale con solide radici nei cuori delle persone.

Molte delle nascenti opere di restauro sono merito e volontà dei proprietari privati che con dedizione ed entusiasmo, a partire da questa prima occasione, apriranno al pubblico, con uno sguardo fiducioso al futuro. Quest’embrionale impulso sociale e civico è nato per non consentire l’ennesima perdita delle tracce del passato ed è finalizzato alla tutela, valorizzazione e promozione diretta (e non) delle antiche strutture produttive presenti nella frazione. Come obiettivi l’approfondimento e la conoscenza storica del territorio parallelamente alla promozione delle tradizioni popolari.

In un prossimo futuro sarebbe auspicabile il riutilizzo delle strutture, sia attraverso la promozione del turismo rurale, sia per la produzione di farine integrali, ma su quest’ultimo punto vi sono sostanziali vincoli normativi da vagliare. Far rivivere la storia dei mulini significa ridare vita ad un retaggio etnografico sicuramente poco noto ma dall’indubbio valore storico, fatto di ingegno e fatica e che rappresenta uno spaccato di vita iniziato in epoche assai differenti dalle attuali, ma con delle accomunanze costanti.

Lanciata nella sua forma attuale in Francia dal 2007 e attuata in Italia dall’Associazione AIAMS a partire dal 2012, l’iniziativa delle giornate europee dei mulini, alla quale il 19 e 20 maggio aderisce anche Colico, riceve, anno dopo anno, un sempre maggior seguito. La prerogativa è quella di portare a conoscenza del pubblico un patrimonio che ha varie sfaccettature: salvaguardia di edifici con valenza storica e architettonica, rilancio di un turismo educativo, valorizzazione dei siti ambientali modellati dalla presenza di mulini e, non ultima, il rilancio di un’attività molitoria capace di trasformare in modo corretto i prodotti di un’agricoltura biologica in farine e prodotti utilizzati per un’alimentazione sana.

Con questi eventi si mira a valorizzare i mulini e gli uomini ingegnosi e spesso coraggiosi che, col proprio lavoro e con la propria passione, hanno gestito in passato queste opere d’arte, ed in alcuni casi li hanno portati integri e funzionanti fino almeno agli anni 60 come avvenuto a Colico. Più di recente si può parlare e porre l’attenzione su di un coraggio differente, ma altrettanto lodevole come quello di chi, ha affrontato o sta affrontando il loro recupero salvando dunque dal degrado ed in molti casi rilanciando edifici, tecnologie e saperi affinati per millenni da chi li ha preceduti.

I Molini di Villatico con il Patrocinio del Comune di Colico hanno previsto oltre alla visita dei mulini un ricco programma (costantemente aggiornato su Facebook) grazie alla collaborazione con Latteria di Villatico, Colico in Cantina, Museo Contadino, Pro Loco Colico, Motoclub Colico, Orto Tellinum, Apas Associazione Produttori Apistici Sondrio, Chutney & Co, Parrocchia di San Bernardino.