COLICO – Il Molino Maufet, antico edificio oggetto di un sapiente ed appassionato restauro, ambisce oggi a diventare “Luogo del Cuore” del Fai raffrontandosi con migliaia di indiscusse bellezze del patrimonio artistico e culturale italiano. Ma per centrare l’obiettivo servono voti, preferenze da esprimere sul web collegandosi con il sito o i social del Fondo per l’Ambiente Italiano o del mulino stesso.

La sua posizione, nella parte alta della classifica nazionale assoluta, ha quasi del miracoloso se si considera che si trova a un passo da monumenti celebri e famosi. Ma non basta, servono altri voti e i promotori della candidatura confidano nel supporto da parte dei territori interessati.

Questo gioiello storico, che sorge nel borgo di Villatico, a Colico, sul ramo lecchese dell’alto Lario, è tornato a vivere grazie alla passione ed a lungo e minuzioso lavoro compiuto da Lorenzo Bettiga e Claudia Cervatti insieme alla loro famiglia. Lui pilota di elisoccorso con radici ben piantate in questa terra, lei ingegnere valtellinese: li accomuna la passione per la storia, la meccanica e le nuove sfide.

Il Molino Maufet, originario almeno del 1700 ed oggi di proprietà proprio della famiglia Bettiga, è rimasto fermo e abbandonato per 57 lunghissimi anni dopo la morte degli ultimi mugnai, detti “i Maufet” appunto. Al lento declino, apparentemente irreversibile, hanno messo un freno dal 2017 proprio la determinazione e la volontà di questa coppia che da allora ha dato concretezza ad un articolato progetto di salvataggio e nuova collocazione funzionale dell’intera struttura.
“Non siamo nostalgici di queste vite di immensi sacrifici, ma ne abbiamo profondo rispetto e vogliamo assicurarci che questi vissuti di farina non siano dimenticati – spiegano Claudia e Lorenzo – perché le generazioni a venire possano immergersi nei ricordi, nelle tradizioni e nei valori di questa comunità”.

Queste strutture, ormai considerate industrialmente ed economicamente fuori corso, rivendicano ora a gran voce il loro valore intrinseco puntando ad una ricollocazione funzionale che equivale alla loro salvezza. In questa prospettiva, il Molino Maufet è un vero incubatore d’esperienze con un ruolo dinamico esportabile in altre realtà: da una parte ricordi, tradizioni e valori; dall’altra nuove strade, compresa quella del microidroelettrico.

Chiunque volesse votare questo progetto potrà esprimere la propria preferenza con un semplice click entro il 15 dicembre sul sito https://fondoambiente.it/luoghi/mulino-maufet?ldc. Per restare aggiornati, facebook e instagram “Molino Maufet”.