COLICO – I Forti sono pronti a riaprire: sabato 26 marzo infatti verranno “tolti i lucchetti” al Forte Montecchio Nord e al Forte Fuentes, mentre la Galleria di Mina di Verceia dovrà attendere un giorno in più: riaprirà infatti nella giornata di Pasqua, domenica 27 marzo. I tre gioielli dell’Alto Lario sono gestiti da anni dal Museo della Guerra Bianca in Adamello.
Il Forte Montecchio Nord, dopo l’exploit dello scorso anno (più di 11mila visitatori), riapre i battenti con la formula ormai collaudata delle visite guidate a ogni ora precisa dalle 10 alle 18 (10, 11, 12, ecc. fino all’ultimo giro alle 18). Il Forte Fuentes (anch’esso imbaldanzito dalle 4mila visite del 2015), riprende a mostrare il meglio di sé con un sito archeologico fatto oggetto di continue cure e migliorie.
Novità 2016 per il Forte Montecchio Nord, la batteria corazzata (del Tipo Rocchi) meglio conservata in Italia e tra le più integre in Europa, relativa alla Prima Guerra Mondiale, è la presenza di gigantografie a grandezza naturale di artiglieri (di vari fronti) ripresi dall’obiettivo impegnati in battaglie o in momenti di riposo e riprodotte su supporti forex, grazie alla collaborazione con gli Artiglieri della Valtellina. La visita è resa, così, ancor più evocativa. Forte Fuentes, invece, mette a disposizione (al costo di 20 euro) il nuovo libro “Alla scoperta del Forte di Fuentes” per chi, al di là delle indicazioni generali fornite all’inizio della visita, avesse voglia di approfondire la storia di questo splendido rudere secentesco. Una specie di “guida touring” per chi non si accontenta di un’infarinatura generale ma vuole entrare anima e corpo nell’atmosfera e nel tempo del Conte Pedro Enriquez de Acevedo, governatore del Ducato di Milano che fece costruire il forte nel 1603.
La Mina di Verceia, invece, sarà aperta domenica 27 e lunedì 28 marzo dalle 10 alle 18 con visite ogni mezz’ora. Un manufatto del 1917 costruito in fretta e furia per la paura di un’invasione dallo Spluga che portò il Genio militare a ideare uno sbarramento fisico alla strada ferrata e alla carrozzabile dello Spluga.
Tre modi diversi, tutti stimolanti, di passare il “triduo” pasquale, da sabato a lunedì, in compagnia della storia lecchese e italiana a partire dal XVII secolo per arrivare ai primi anni del XX.