LECCO – Le morti superano le nuove nascite, ma la popolazione in provincia di Lecco aumenta. A dirlo sono i dati dell’Istat, riportati oggi da il Giorno: nel Lecchese l’incremento demografico è dello 0,3%, tra i più alti delle zone montane del Nord Italia. Dopo Bolzano (+0,5%) c’è Lecco.
Questo per quanto riguarda il 2016, ma la tendenza è confermata anche dai report dei primi otto mesi di quest’anno. Mentre a gennaio in provincia abitavano 339.192 residenti, ad agosto il numero è salito a 339.325 (133 in più), nonostante nello stesso periodo si siano verificati 2.245 decessi a fronte di 1.734 nascite, pari a un saldo negativo di 511 unità, comunque inferiore rispetto alle -593 del 2016. I conti risultano non solo in pareggio ma positivi unicamente grazie ai nuovi iscritti in anagrafe, per lo più stranieri. I migranti stranieri regolari, in base alle ultime rilevazioni, complessivamente sono 13.257, pari al 3,9% della popolazione lecchese. Tra i residenti le femmine sono sempre la maggioranza: 172.173 contro ai 167.152 maschi.
La città più popolosa naturalmente è Lecco, il capoluogo, con 48.382 abitanti ad agosto, in crescita in confronto ai 48.139 di inizio anno, nonostante un saldo negativo tra nati e morti di 122 persone.
Anche Merate si conferma il secondo centro più grande del territorio con 14.848 residenti, che a inizio 2016 erano 14.814. Poi c’è Calolziocorte con 13.838 abitanti, seguita da Casatenovo con 13.036 residenti, Valmadrera con 11.574 e Mandello del Lario con 10.340 abitanti. Morterone resta invece il secondo Comune più piccolo d’Italia con i suoi 34 abitanti, 4 in più dei 30 di Moncenisio, in Val Cenischia (provincia di Torino).