DERVIO – Gli eventi alluvionali del 12 giugno 2019, con l’esondazione del torrente Varrone e l’evacuazione dei cittadini derviesi, hanno fatto capire all’amministrazione comunale di Dervio e al suo primo cittadino, Stefano Cassinelli, quanto sia necessario intervenire per evitare che il tutto si possa ripetere, che prima di tutto viene la sicurezza degli abitanti del paese.

Se n’è parlato questa mattina nell’incontro con  i media organizzato al municipio di Dervio.

DIGA DI PAGNONA
L’amministrazione comunale, appena passata l’emergenza, si è attivata per cercare di comprendere cause e soluzioni. La prima lettera alla Procura è datata 19 giugno 2019, ne sono seguite altre 4 a Procura e Prefettura oltre che un sopralluogo alla Diga con Enel il 31 luglio 2019, diversi incontri in Prefettura e Regione, un incontro con il Procuratore di Lecco (ringrazio Procura e Prefettura per l’attenzione riservata), oltre che videoconferenze. La questione diga è stata in quest’anno una priorità assoluta del Comune fino alla lettera del 17 agosto all’Ufficio dighe del ministero delle Infrastrutture che possiamo definire risolutiva in considerazione della reazione che ha provocato e che ha portato all’ultimo incontro del 18 settembre in Prefettura.

Almeno 15 anni sono passati dalle prime richieste “considerato il carattere di urgenza che rivestono gli interventi medesimi vista la vetusta dell’opera” (cit. Ufficio Dighe) e questa Amministrazione non può che domandarsi se ci sarebbero state differenze il 12 giugno 2019 se la diga fosse stata adeguata. Va ricordato che Ufficio dighe scrive ancora nel 2013 “sono stati effettuati numerosi solleciti nei confronti del concessionario/gestore Enel per il progetto di intervento di manutenzione”, sempre l’ufficio dighe parla di “un lunghissimo iter approvativo del progetto di gestione”.

L’ufficio dighe ha assicurato che entro il 30 giugno 2021 la diga sarà oggetto degli interventi di abbassamento e messa in sicurezza (che sono definiti urgenti da 15 anni). Ha assicurato inoltre che non vi è alcun pericolo proveniente dalla diga per la comunità derviese, la stabilità non è in discussione. L’Ufficio dighe “riteneva urgente e indifferibile l’esecuzione dell’intervento di manutenzione straordinaria e ne prescriveva immediata esecuzione” 30/06/2020 per “il ripristino delle condizioni di sicurezza della galleria”. Nel capitolo intitolato “Dissesto della galleria di scarico di mezzofondo” si elencano le gravi situazioni di degrado del manufatto “la cui evoluzione ha portato alla formazione di una voragine” e vari altri passaggi preoccupanti che i tecnici però assicurano non rappresentare una pericolo per la stabilità della diga stessa. Ribadisco che l’ingegner Vittorio Maugliam ha affermato in riunione in Prefettura che non c’è alcun pericolo questo è il messaggio che va dato alla popolazione.

La cronologia degli eventi del 12 giugno appare allarmante visto che dalle 6 del 12.06.19 “è iniziato l’evento di piena”, alle 7 si arriva a “comportare lo sfioro dalle luci di scarico” e alle 9 si è “raggiunto la quota di massimo livello invaso”. Alle 10 si è verificata la “tracimazione del coronamento posto a quota 694.5”. Alle 9 il sindaco chiamava Fabio Valsecchi Protezione civile per allertare sulla situazione, alle 9.31 mandavo prima fotografia di inizio esondazione via Penati, alle 10 fotografia di diga formata dai tronchi al ponte della ferrovia. Nessuna comunicazione era arrivata dalle 6 del mattino al Comune per avvisare della situazione della diga. Chiaramente c’è un problema di avvisi che va a discapito popolazione.

Preoccupa il fatto che a fronte della situazione diga “non si riuscisse ad avere comunicazioni efficaci con il gestore della diga e che i tecnici dell’ufficio dighe solo alle 17 sono riusciti a raggiungere la diga stessa. Anche qui ogni valutazione è soggettiva”. 

L’interessamento pressante, la preoccupazione costante del sindaco e degli amministratori e dei tecnici comunali viene vista come “un annunciare senza reale fondamento un pericolo inesistente presso gli uffici e le autorità pubbliche, suscitando in maniera infondata un grave allarme”.

“Voglio ringraziare la Procura e la Prefettura – dichiara oggi Cassinelli – per l’interesse dimostrato e la vicinanza alla popolazione di Dervio. I tecnici di Regione Lombardia per l’attenzione dimostrata e la vicinanza, malgrado posizioni diverse su alcuni aspetti, non c’è stata una sola volta che non abbiano risposto al telefono. Per quanto riguarda il “suscitare allarme” posso garantire che non abbasserà la guardia di fronte a una situazione che permane oltremodo delicata. Se un sindaco che mette al primo posto la sicurezza dei suoi cittadini è considerato come uno che “suscita allarme” aspetto una formale denuncia in merito”.

I. B.