COMO – Nel più complessivo ambito del costo del lavoro, il divario tra Italia e Svizzera sul terreno degli oneri previdenziali e dei costi non salariali è tale da rendere molto spesso impossibile, per le imprese italiane situate presso il confine con la Repubblica Elvetica, trattenere personale altamente qualificato sempre più attratto da imprese concorrenti del Canton Ticino.

Si tratta di un fenomeno fotografato dai numeri. Secondo i dati disponibili all’Ufficio di Statistica del Canton Ticino (marzo 2015), contro i 35.347 del secondo trimestre del 2005, nel secondo trimestre del 2015 i lavoratori transfrontalieri erano 62.555: tra questi, 5.389 figure intellettuali e scientifiche, 6.134 figure tecniche intermedie, 10.633 “commerciali”, 10.678 artigiani ed operai specializzati.

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