Il Lario è un ecosistema fatto di umanità e di natura, indispensabili l’uno all’altro e che si rispettano da secoli. La vita economica dei paesini della provincia di Como e di Lecco è fatta di turismo e di tutte quelle attività che a essa si ricollegano. Dopo la crescita costante delle presenze degli ultimi dieci anni, la pandemia da Covid-19 ha causato una battuta d’arresto senza precedenti che il presidente degli albergatori di Confcommercio Como, Roberto Cassani, ha stimato in -85% di presenze rispetto al 2019 nella sola provincia di Como. A pesare è l’assenza degli stranieri (-93,2%), fermati nei paesi d’origine da limitazioni post-lockdown come gli inviti governativi a trascorrere le vacanze entro i confini. Secondo le previsioni di Cassani, una prima ripresa si avrà a partire dal 2021 con un consolidamento nel 2022. Tutto ciò causa un impatto sensibile sugli investimenti delle aziende del comparto turistico e sul mercato del lavoro a esso connesso. Non ancora ben supportati da dati locali, ma basandoci però su quelli nazionali forniti dall’Istat nella “Nota trimestrale sulle tendenze dell’occupazione”, possiamo vedere quanto sia ampia la ferita apertasi nel tessuto economico. Al netto di ciò i segnali di ripresa ci sono e si manifestano su vari piani, da quello dell’economia reale a quello dei mercati finanziari, passando anche attraverso lo stimolo apportato dagli investimenti pubblici a supporto dei territori previsto dal “piano Lombardia” da 3,5 miliardi di euro di interventi sulle infrastrutture. Proviamo quindi a capire come i territori del Lario possono ripristinare l’economia percorrendo strade nuove e tradizionali insieme.

Dal Lario ai mercati finanziari nazionali e internazionali

Una strada di ripresa economica nuova passa per i mercati finanziari e coinvolge personalmente ciascun cittadino. I mercati finanziari, accessibili attraverso la piattaforma di trading messa a disposizione online dalle varie società d’investimento, hanno risentito della pandemia ma hanno saputo in gran parte rispondere velocemente al momento difficile e a oggi molte delle società quotate in Borsa e i principali indici azionari hanno recuperato le perdite o sono addirittura in guadagno rispetto al crollo dei mercati affrontato a metà marzo di quest’anno. I settori che hanno tratto i vantaggi maggiori dalle restrizioni sanitarie sono le società quotate in Borsa dell’e-commerce e quelle società dell’ICT fornitrici di servizi per la comunicazione a distanza o per la digitalizzazione delle imprese. Soffermandoci sull’e-commerce in particolare, esso trova un legame con il territorio e potrebbe suscitare un certo interesse nel Lario, dove da secoli si producono manufatti in legno e si lavorano prodotti tessili storicamente commercializzati nel Nord Italia e anche oltre i vicini confini europei. Le piattaforme per il commercio elettronico possono essere per l’artigianato locale un facilitatore della ripresa economica, poiché ricostituiscono quella comunicazione fisica tra il territorio e il turista straniero interrotta dalla diffusione del virus. Il commercio elettronico, in definitiva, risulta essere un settore economico e finanziario su cui investire nel presente e nel futuro.

Il piano Lombardia per il Lario

La Regione Lombardia ha approvato un piano di investimenti pubblici dedicato alle infrastrutture della regione e con particolare attenzione ai territori più interni. Sono infatti previsti interventi di rifacimento e rinforzo delle vie di comunicazione stradali, così come la ristrutturazione e il potenziamento dei porticcioli da diporto dei laghi lombardi. Nello specifico, l’ecosistema Lario beneficerà della sistemazione degli storici sentieri escursionistici dei Monti Lariani, come il sentiero quattro, e l’ampliamento della caserma dei Vigili del Fuoco di Dongo. In Valsassina sono invece previsti numerosi interventi di riqualificazione delle strade e delle funivie di Margno e di Moggio oltre alla valorizzazione delle comunità ricadenti lungo la Transorobica con relativo potenziamento della viabilità. L’obiettivo di tali interventi è favorire il turismo di prossimità, il fenomeno del cosiddetto turismo lento e di incoraggiare l’arrivo di nuovi e precedenti turisti stranieri, così da accoglierli in un territorio rimodernato dal punto di vista infrastrutturale.

Come ogni crisi, anche questa non è giunta solo carica di una pesante ricaduta, ma offre a chi sa coglierla la possibilità di aprirsi a nuovi percorsi di rinascita. La pandemia in corso presenta all’ampio e straordinario territorio del Lario l’opportunità di rafforzarsi e di dotare le attività economiche tradizionali di strumenti che possano dare loro nuovo slancio. Allo stesso tempo l’emergenza sanitaria apre ai singoli nuove finestre di investimento in ambiti da esplorare con interesse.