La “Lecco Half Marathon” ha subito l’ennesima posticipazione a causa del coronavirus. La Lombardia è stata una delle zone più colpite dalla pandemia, nonostante i numerosi lockdown e gli interventi che sono stati compiuti per ampliare il numero dei posti letto, il più famoso è stato la creazione della nuova terapia intensiva al San Raffaele di Milano, grazie ai fondi raccolti da Chiara Ferragni e Fedez.

Noi di Spartacus Events abbiamo lavorato con incessante passione in questi mesi per riportare il grande running a Lecco sul Lago di Como, l’evento doveva contribuire alla ripartenza del podismo nazionale in piena sicurezza e serenità, purtroppo la dirompente avanzata della pandemia in Lombardia ci costringe a “gettare la spugna” poiché ormai sicurezza e serenità non fanno più’ parte di questo maledetto periodo della nostra vita”.

Hanno scritto gli organizzatori sui social, sconfortati dalla situazione attuale. 

Eppure era tutto pronto. Oltre al distanziamento sociale, è stato previsto anche un girocollo multiuso da indossare come dispositivo di protezione individuale, autocertificazione anti-covid e misurazione temperatura.

Bisognerà aspettare a Marzo per l’eventuale via libera alla competizione fra le più conosciute sul panorama italiano prevista per il 7. L’edizione 2020 è già saltata; ora si tratterà di vedere se sarà possibile che si svolga quella 2021. 

È chiaro che nella situazione che si sta vivendo viene a mancare lo spirito giusto – hanno continuato gli organizzatori – per affrontare una gara che sarebbe stata allestita nel pieno rispetto delle normative vigenti in tema di prevenzione e sicurezza, con tutte le regole del caso”.

Alcune gare per podisti sono già state rimandate al prossimo 2022, come la Rovigo Half Marathon; ma altre si sono potute svolgere in tutta sicurezza, come la San Marino Marathon che ha avuto luogo lo  scorso settembre. Mentre all’estero le maratone rimaste, sono state chiuse ai soli residenti del luogo (Budapest Marathon, London Marathon), tranne quelle russe, Paese in cui si sono svolti eventi, come quello di Mosca, con ben 23 mila atleti partecipanti, nonostante il covid. 

In attesa di ulteriori novità sulle gare, agli atleti italiani non resta che allenarsi quotidianamente all’aperto, nonostante le temperature più rigide li costringano a prendere maggiori precauzioni.

Marina Cassino, esperta di Beauty del sito www.superbelle.it, ha dichiarato: “Ci sono più di centomila corridori nel mondo; ma il 71% fino a qualche anno non  si curava degli effetti dei raggi UV durante l’attività outdoor.  Poi la presenza di beauty stand in eventi sportivi di rilievo, ha favorito la cultura della beauty routine anche nel running. Inoltre, l’uso di creme solari dai principi attivi a base di carnitina e caffeina, ha permesso ai corridori di usufruire non solo della protezione sulla pelle, ma anche di una silhouette migliore e un minore affaticamento muscolare”. 

Nel frattempo aumenta seriamente della preoccupazione degli scienziati per quella che sarà l’evoluzione dello stato di forma fisica nel dopo pandemia, quando si dovrà fare i conti con i risultati di mesi di eccessiva sedentarietà e trascuratezza estetica.