ESINO LARIO – ESINO LARIO – Nuova udienza del processo a carico di Ivano Lazzari, 51enne agricoltore beccato a coltivare una mini-piantagione di canapa indiana, ad Esino Lario, in un’area terrazzata lungo la sp65.
Ascoltato dal giudice, lui che è titolare di una fattoria con diversi animali tra cui anche un centinaio di volatili, tra pappagallini e canarini, ha spiegato il suo vero obiettivo: ottenere da quella piantagione dei semi di canapa, comunemente contenuti anche nei mangimi preconfezionati destinati agli uccellini.
L’avvocato Fabrizio Consoloni ha porto al giudice una confezione di granaglie con indicata in etichetta proprio la presenza di “derivati” della cannabis indica. Ma non solo, senza riuscire a indicare su quale rivista ha letto la notizia, Lazzari ha anche sostenuto di essere venuto a conoscenza delle qualità delle foglie che taglierebbero la fame e abbasserebbero il diabete.
Insomma, a suo dire, la messa a dimora delle 130 piante, già alte circa due metri, al momento del blitz dei Carabinieri, aveva solo e esclusivamente scopi nobili, nulla a che vedere con la commercializzazione di marijuana. E, al momento del fermo, non avrebbe nemmeno opposto resistenza o meglio la sua iniziale fuga, sempre a suo dire, sarebbe stata dettata soltanto dal fatto che i militari inizialmente non si sarebbero identificati. “Mi sono messo a correre, pensando fossero bracconieri” ha affermato in aula.
La prossima udienza è stata fissata per il 6 ottobre.