ESINO LARIO – Nel piccolo paese lariano ci si prepara a Wikimania, il grande raduno annuale dei volontari che si occupano della famosa enciclopedia informativa sul Web, Wikipedia.
Al lavoro per mettere in moto la grande macchina organizzativa, che richiederà centinaia di posti letto e richiamerà sul lago migliaia di visitatori, c’è anche e soprattutto Iolanda Pensa, la cui attività non è passata inosservata neppure a Digital Champions, una carica istituita dall’Unione Europea nel 2012, un ambasciatore dell’innovazione. Ogni Paese ne ha uno, con il compito di rendere i propri cittadini digitali.
“L’ho incontrata nei giorni scorsi all’aeroporto di Malpensa, non per caso – racconta Riccardo Luna attraverso il suo diario -. Io dovevo prendere un volo per andare a seguire un grande evento sulla scuola a Dubai. “Ti vorrei conoscere”, le avevo scritto. Iolanda Pensa ha due grandi occhi blu, i capelli cortissimi e sprigiona energia in ogni movimento. “Quanti anni hai?” le ho chiesto alla fine della nostra chiacchierata, che si è svolta tutta facendo la lunga fila per il check-in. “40, ad agosto”. Era l’ultima di una serie di domande che poteva non finire più. Erano mesi che aspettavo di incontrarla. Da quando, qualche mese fa, su Twitter, qualcuno mi aveva avvisato che il prossimo raduno mondiale di Wikipedia (“Wikimania”, una cosa grossa) si sarebbe svolto in un paesino mai sentito prima: Esino Lario. Zona di Como. “Avrà seicento abitanti ma in certi momenti diventano quattromila con i turisti”. Ma come ti è venuto di portare il raduno mondiale dei wikipediani in un posto così? “Perché l’innovazione è anche questo, scambiare il centro e la periferia. Il centro in fondo è dove sei e in quei giorni del 2016 Esino Lario sarà il centro”. Bellissimo. A quel punto ho sentito l’esigenza di riavvolgere il nastro, e partire dall’inizio. “Ma tu chi sei, che fai?”. “”Sono una ricercatrice. Per anni mi sono occupata di portare l’Africa su Wikipedia”. “Tutta l’Africa”. “Tutta. Non c’è. Non ci sono le storie. E’ un buco”. E come hai fatto? “Ho creato delle reti, diretto una fondazione e ora guido progetti di ricerca con una università svizzera assieme all’università di Cape Town, in Sud Africa”. Abbiamo poi parlato a lungo di come far crescere Wikipedia anche in Italia (“Usiamo la rete dei campioni digitali?” “Sì!”); del problema enorme che abbiamo come Paese nel vietare le fotografie dei beni culturali destinate a Wikipedia (“Prometto che vi aiuto”, le ho detto); di mille e un’altra cosa da fare assieme. E alla fine ci siamo chiesti una cosa per uno. Lei mi ha chiesto una mano a portare la banda larga a Esino Lario, “perché sarebbe una beffa portare lì mille wikipediani, che quando usano Internet sono cattivi, nel senso che lo usano parecchio, e lasciarli in digital divide no?”. Io le ho chiesto di diventare campione digitale del suo comune di nascita, Esino Lario. “Sì”, le ho risposto senza pensarci. “Grazie, ci penso”, mi ha detto lei con un sorriso. Come ci pensi? “Vorrei prima verificare se a Esino Lario c’è uno più bravo di me”. Dai Iolanda, vieni con noi”.
Giuseppe Combi