LECCO – “L’impatto dell’emergenza Covid-19 sulla filiera tessile si è dimostrata da subito molto pesante. Lo testimoniano i dati. Le imprese tessili dell’area lariana a fine 2020 risultano essere circa 1.400, rappresentando il 2,1% del totale e occupando quasi 16mila addetti sui 285mila complessivi – spiega Marco Galimberti, presidente della Camera di Commercio Como-Lecco -. La congiuntura mostra dati negativi, con decisivi cali rispetto all’anno precedente: la produzione industriale registra un -15,1% a Como e un -4,5% a Lecco, quella artigiana un -11,6% a Como e un -9,9% a Lecco“.
Nel 2020 l’area lariana ha visto diminuire il numero delle aziende tessili; in provincia di Lecco sono 13 in meno le imprese attive (-4,9%), mentre calano di otto le aziende artigiane (-4,8%).
“Anche i dati sul ricorso alla cassa integrazione rendono l’idea della crisi in atto: le ore autorizzate per l’emergenza sanitaria Covid-19 alle aziende del settore tessile e abbigliamento dell’area lariana raggiungono i 25 milioni (quasi il 40% di quelle autorizzate in Regione Lombardia). Per questo 2021 le previsioni restano incerte, troppe ancora le variabili in gioco” aggiunge Galimbarti.
“È certo che occorrerà tempo prima che la domanda ritorni ai livelli pre-Covid. In questo contesto è evidente, ancora una volta, che fare squadra risulta decisivo per affrontare il futuro in maniera costruttiva. Nelle scorse settimane la Camera di Commercio ha riunito le rappresentanze datoriali della filiera tessile lariana per condividere azioni di sostegno immediato e, al contempo, delineare una strategia comune a lungo termine che punti alla valorizzazione delle produzioni in un’ottica di sostenibilità (sociale, economica, ambientale), fattore trasversale di sviluppo competitivo dell’intero sistema produttivo” conclude il presidente della Camera di Commercio Como-Lecco.