GRAVEDONA – Cremia, Pianello del Lario, Musso, Dongo, Gravedona ed Uniti, Stazzona, Garzeno, Dosso del Liro, Peglio, Livo, Domaso, Vercana, Gera Lario, Trezzone, Montemezzo e Sorico: questi 16 comuni potrebbero a breve diventare un’unica realtà amministrativa. Il Comitato promotore di questa maxi-fusione vede fra i suoi promotori Giuseppe Frascarolo, assessore a Gravedona, che spiega che “la fusione tra Germasino, Consiglio di Rumo e Gravedona era partita con numeri più grandi all’interno della Comunità montana poi si è concretizzata per i nostri paesi. Sulla scorta di quell’esperienza nasce il Comitato che si propone come fine la fusione di tutti i paesi della Comunità montana. Alcuni di noi sono amministratori ma non c’è vincolo di mandato. Siamo solo convinti che sia la strada da seguire e il Comitato vuole portare avanti questa idea”.
Secondo Frascarolo questa fusione è necessaria perché “i piccoli comuni non riescono più fisicamente a sopravvivere. I tagli ci sono, i contributi sono pochi ma soprattutto la fusione serve per efficentare i servizi. Ero sindaco di Germasino e non ero in grado di avere un ufficio tecnico. Il vero vantaggio è efficentare i servizi. Quando calano soldi per dare servizi serve la fusione. Prima c’era convenienza adesso è una necessità”. Secondo Frascarolo, inoltre, “non arriverà una legge dall’alto che obbliga alla fusione ma ogni anno tutti gli atti di finanza regionale e nazionale spingono in direzione di aggregare e unire. Ti tolgono le risorse e di fatto senza dirlo ti obbligano a fonderti”.
“Il Comitato che è nato non è un Comitato per il “si“ perchè non c’è un referendum”, prosegue l’assessore. “Intento del Comitato, che ha durata tre anni, è di impegnarsi a girare il territorio per spiegare il progetto. Ma credo che prima di riuscire a fare tutto il giro arriverà una norma di legge. Si tratta di creare coscienza politica, fare informazione”.