COLICO – Il nostro viaggio tra le bellezze lariane prosegue nell’Alto Lario. Dopo aver parlato dei Forti di Colico, restiamo in zona, andando a visitare la magnifica abbazia di Piona.
Situata nel punto in cui il colle di Olgiasca incontra il lago, si raggiunge percorrendo una strada acciottolata immersa nel bosco, che offre degli scorci incantevoli sui paesi dell’altra sponda. Una volta superate le due colonne sormontate dalle statue di San Benedetto e San Bernardo, si giunge ad uno spiazzo a poca distanza dal lago, dove si respirano quiete e tranquillità.
Le prime fonti storiche a riguardo risalgono al VII, quando Agrippino, vescovo di Como, decise di realizzare un oratorio in questa località, in cui è ancora presente una lapide che ricorda quest’avvenimento. Gli attuali edifici furono realizzati dai Monaci Cluniacensi nel XII secolo, in stile romanico lombardo. La facciata della chiesa di San Nicola appare spoglia di ogni ornamento, ad esclusione dell’apertura a forma di croce nella sommità sotto la cuspide e la decorazione ad archi pensili che proseguono anche sulle pareti laterali. La porta bronzea è stata realizzata dallo scultore Giuseppe Abram (1982); i due battenti sono ripartiti in sei riquadri rappresentanti la storia di San Benedetto, tratti da I Dialoghi di san Gregorio Magno.
Anche l’interno si presenta in tutta la sua semplicità: l’intera chiesa è lunga meno di 30 metri e larga appena 8. L’abside presenta delle finestrelle a doppio sguincio ed è affrescata nella volta con un Cristo in mandorla seduto su un trono affiancato dai simboli degli evangelisti. Nella parete sottostante sono affrescati gli Apostoli secondo uno schema bizantineggiante. Vi è incertezza sugli autori degli affreschi e sulla loro datazione che potrebbe essere del XII-XIII secolo.
Dietro all’attuale chiesa sorgono i resti di un’abside di una chiesa più antica. Addossato alla parete sud della chiesa si trova un affascinante chiostro realizzato intorno al 1242 in uno stile di passaggio tra il romanico e il gotico: questo è il punto di riferimento di tutto il complesso monastico. Nelle due lapidi del 1252 e del 1257, qui collocate, si legge che il chiostro di Piona fu fatto costruire dal pittore Bonaccorso da Gravedona. La struttura ha una forma quadrangolare irregolare che gli fa assumere un aspetto leggermente romboidale; è racchiuso da archi a sesto pieno poggianti su colonnine e capitelli estremamente eleganti e interessanti per i loro particolari architettonici, diversi uno dall’altro. Di incredibile bellezza i capitelli decorati con motivi vegetali e figurati, oltre agli affreschi Calendario con Santi degli inizi XIII secolo e Miracolo di San Benedetto della fine del XII secolo.
La parete nord del portico è ornata da un affresco molto particolare, una sorta di calendario simbolico con scene che fanno riferimento a singoli mesi o stagioni dell’anno e rappresentanti i lavori agricoli tipici del periodo. Questo disegno è una striscia, quasi un fumetto che percorre la parete, di non eccelsa fattura artistica ma molto interessante per la testimonianza che dà della vita quotidiana e dei lavori che venivano eseguiti.
Prima di lasciare l’abbazia, è d’obbligo una breve sosta al negozio direttamente gestito dai monaci, dove è possibile acquistare di tutto, dalle golose caramelle ai prodotti per la cosmesi. L’ottimo amaro è vivamente consigliato.
Marco Denti