Gentile Direttore,
anche quest’anno l’arrivo della bella stagione ha coinciso con la ripresa dell’attività escursionistica sulle nostre montagne. In particolare viene preso d’assalto il monte San Martino, visto che la quota modesta ha favorito ormai da tempo lo scioglimento della neve e dunque salirci non presenta particolari problemi, se discretamente allenati.
La cornice di rocce e la vegetazione spontanea, mentre si arranca verso la bianca cappelletta che domina Lecco e dintorni, fanno di questa altura una delle mete preferite di brianzoli e milanesi che, soprattutto il giovedì e la domenica salgono numerosi verso il rifugio gestito dagli alpini, con altri volenterosi amici della montagna. Nelle belle giornate di sole lo spettacolo è assicurato: la vista spazia sulla città ma anche sulla Brianza e sui laghi e tutto sembra perfetto.
Ho detto “sembra” perché mentre salivamo verso il rifugio abbiamo notato degli AVVISI poco tranquillizzanti, affissi lungo il percorso, poco sopra l’abitato di Rancio: avvertivano gli escursionisti dell’esistenza di un problema che in loco, ad onor del vero, esisteva pure negli anni scorsi ma che nessuno evidentemente ha ancora provveduto a risolvere, anche a tutela del patrimonio arboreo.
L’invasione stagionale della processionaria del pino, nei boschi sopra l’abitato, non è purtroppo una novità per i residenti che chiedono a gran voce interventi radicali. Mancando dal San Martino da alcuni anni mi aspettavo che la questione fosse già stata risolta dall’autorità sanitaria della città capoluogo di provincia ma così non è avvenuto. Leggendo i cartelli pare esista un conflitto di competenze fra il comune, che è l’autorità sanitaria territoriale per eccellenza, con la locale ASL e perché no, con la protezione civile che “non risponde al telefono”. Un bel caso!!
In considerazione delle possibili quanto negative conseguenze per la salute dei cittadini, non sarebbe il caso di mettere da parte i cavilli burocratici e darsi da fare per risolvere il problema? Dopo tanti anni di rimpalli, invece di intervenire come la legge impone, si aspetta forse che qualche bambino manifesti irritazioni respiratorie o peggio “si procuri” danni alla vista? Gli abitanti di Rancio e Laorca spulceranno senz’altro i programmi elettorali dei candidati di quartiere per trovare traccia della loro volontà di intervenire sulla sicurezza dell’ambiente dove abitano in molti.
Al dunque, i residenti dei rioni più alti della città di Lecco, direttamente coinvolti da questa scomoda e pericolosa convivenza ma anche gli occasionali escursionisti, chiedono che l’invasione della processionaria del pino sia combattuta e debellata definitivamente, perché non è proprio una bella compagnia, per loro ma anche per gli animali di affezione che vorrebbero poter lasciare scorrazzare liberamente nei boschi, senza conseguenze spiacevoli per la loro salute e incolumità.
Lettera firmata