MANDELLO DEL LARIO – Sono in consegna in questi i giorni le lettere relative ai canoni arretrati del reticolo idrico minore. Riccardo Fasoli, sindaco di Mandello, ha dichiarato che, riguardo a ciò, le amminstrazioni precedenti hanno fatto finta di niente, non riscuotendo il dovuto. A stretto giro è arrivata la replica di Grazia Scurria, capogruppo di Casa Comune, che qui pubblichiamo:
Il Sindaco Fasoli accusa le amministrazioni che lo hanno preceduto di “distrazione” nel riscuotere i canoni demaniali e sostiene che “altri comuni lo hanno già fatto”. Forse non sa Fasoli che l’amministrazione che lo ha preceduto è stata una delle prime ad attivare nel 2006 un vero e proprio censimento del demanio, partendo dalle rive del lago. Siamo passati infatti da circa 50.000 € a circa 300.000 € di incassi per le occupazioni delle rive che fino ad allora erano abusivamente e massicciamente occupate da darsene, costruzioni, giardini e imbarcazioni, tanto che il Comune di Mandello è entrato nel Consorzio del Lario con una partecipazione molto importante rispetto a tanti altri comuni, che non avevano mai aggiornato le concessioni e a tantissimi che non lo hanno fatto ancora adesso. E’ stato un lavoro lungo che ha dato ottimi risultati.
Per quanto riguarda il Reticolo idrico minore l’amministrazione di Casa Comune ha incassato in questi anni dalle grandi aziende che occupano gran parte delle vallette con i loro fabbricati e l’alveo con i ponti di comunicazione tra le due rive quasi 100.000 €. Come si vede dalle cifre, la nostra Amministrazione ha fatto il suo dovere (per la cronaca, quella precedente dal 2002 al 2005 non aveva mosso un dito!) e allora non cerchi scuse Fasoli e non dica che abbiamo lasciato le lettere nel cassetto: per quanto riguarda i privati, cui viene richiesto il pagamento per il solo scarico delle acque piovane nel fiume, la mia Amministrazione stava valutando la possibilità di “scontare” il 50% dei canoni che resterebbe al Comune, visto che la metà che tocca alla Regione bisogna poi girargliela. A questo punto perché non valuta questa possibilità e dimezza i canoni che ha richiesto? Garantendo l’incasso del dovuto alla Regione e con la rinuncia del Comune alla sua metà di canone, i cittadini si vedrebbero ridotta del 50% questa tassazione che, per quanto riguarda i pluviali di una casa privata, quindi di modeste dimensioni, risulta odiosa e incomprensibile e l’Amministrazione non verrebbe meno ai propri obblighi. Il Paese di tutti ha già aumentato l’addizionale IRPEF e le tariffe delle scuole materne, sicuramente potrà trovare le risorse per rinunciare a questo incasso, no?
Poi magari, in uno dei suoi frequenti viaggi in Regione, Fasoli potrebbe anche chiedere a uno dei consiglieri regionali di proporre una mozione per abrogare una legge ingiusta. Se propone la raccolta firme, sarò la prima a sottoscriverla.
Grazia Scurria
Capogruppo di Casa Comune per Mandello democratica