MANDELLO DEL LARIO – Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Grazia Scurria, capogruppo di Casa comune per Mandello democratica, con cui attacca duramente il sindaco Riccardo Fasoli a proposito del centro commerciale nell’area ex Cortesi.

Quando è punto su un nervo scoperto, il sindaco di Mandello diventa cattivo. Quando si parla del centro commerciale nell’area ex Cortesi, infatti, sputa veleno sui consiglieri (in particolare sulla sottoscritta) che, a suo dire, non si informano, che non leggono le carte, tenta di mettere i commercianti l’uno (alimentari) contro l’altro (non alimentari) e il consigliere di minoranza contro tutti. Peccato che quello che, evidentemente, non ha letto le carte sia proprio lui, ovvero il capo della maggioranza che dovrebbe (Dio non voglia) approvare la variante di cui tanto (forse troppo, per i gusti dell’amministrazione in carica) si parla a Mandello. E già, se ne parla malgrado sia evidente che il sindaco non ne vuole discutere e minimizza.

Per evitare la “burocrazia”, Fasoli sta persino cercando di ridurre a un progettino di ordinaria amministrazione la variante urbanistica di un ambito di notevolissima importanza per l’impatto che avrà per il paese: per le dimensioni dell’area, per le modifiche viabilistiche, per l’insediamento di un centro commerciale di oltre 2000mq di superfici di vendita (3.600 di SLP). Già, perché non si tratta solo del “supermercato” che avrà superficie di vendita di 1.200 mq, ma anche di un concessionario, di un bar, di una parafarmacia, di una rivendita di materiali ingombranti e di chissà che cos’altro ancora. Tutto ciò rende questo intervento di interesse sovracomunale e la legge impone una serie di controlli e di pareri in più rispetto all’ordinario. Per eliminare tutti questi lacciuoli burocratici allora dovremmo credere, contrariamente a quanto dicono le carte, che le superfici commerciali sono solo e unicamente il supermercato da 1200mq?

Inoltre il sindaco si guarda bene dal giustificare la sua scelta di eliminare quasi completamente l’interesse pubblico previsto dal PGT, mantenendo, anzi ampliando, l’interesse privato. Se l’asilo nido e punto gioco comunale non gli piacciono, può pensare a un altro servizio, ma non può certo eliminarlo senza una contropartita, perché la rotonda sulla provinciale non è un interesse pubblico, è un obbligo imposto dalla Provincia per l’insediamento della struttura commerciale. E la somma di denaro promessa dal privato è ridicola in relazione all’aumento di valore dell’area privata da industriale a commerciale.

Come vede, signor sindaco, le carte le abbiamo lette e le abbiamo anche capite, per quel poco che si può capire dalla scarna documentazione che ci ha presentato in commissione. Si tratta di poco di più di un’idea, salvo che per le dimensioni, che parlano chiarissimo, a chi ha orecchie per intendere e dicono che l’interesse pubblico, quello dei cittadini di Mandello, non è tutelato.

Le minoranze consiliari, diversi mesi fa, hanno richiesto ufficialmente al sindaco di convocare un Consiglio comunale aperto in cui tutti i cittadini potessero dire la loro ma lui ha detto di no. Servendosi, tra l’altro, proprio di un appiglio formale, di quella “burocrazia” che Fasoli ripete sempre (vedi sopra) di non sopportare!

Ora ripropongo la richiesta, visto che tanti cittadini ne vogliono sapere di più. Anche a nome loro chiedo al sindaco di Mandello di convocare una riunione pubblica in cui si illustri direttamente alla cittadinanza che cosa vuole fare l’amministrazione che governa Mandello. Ormai sono quasi due anni che è sindaco, sarebbe ora di discutere direttamente e apertamente con i suoi cittadini, non crede? Attendo fiduciosa una risposta positiva. Se non arrivasse, comincerei a pensare che abbia paura di essere contraddetto anche da qualcuno di loro, oltre che da quei cattivoni dei consiglieri di minoranza!

 

Grazia Scurria
Capogruppo di Casa comune per Mandello democratica