MANDELLO DEL LARIO – Nonostante sia stato colto in flagranza di reato, quello della clandestinità, uno straniero con dimora a Monza è ancora a piede libero. A nulla, infatti, è valso l’intervento della Polizia Locale mandellese che, nei giorni scorsi, ha fermato tre uomini per controlli di routine, appurando che uno dei tre non era in possesso di documenti nè di permesso di soggiorno. “Vivo a Monza con mio fratello” avrebbe dichiarato l’uomo, che dovrebbe presentarsi a processo il prossimo 18 dicembre e corrispondere un importo da 5 a 10mila euro per aver infranto la legge e, forse, essere espulso.
Il condizionale, in questo caso, è d’obbligo. Il giovane, infatti, non solo potrebbe non risiedere dove ha dichiarato (e non spetta certo alla Polizia Locale di Mandello andarlo a verificare nel capoluogo brianzolo), ma i dati da lui forniti potrebbero essere del tutto fasulli (e anche in questo caso gli agenti non hanno modo di accedere al sistema informatizzato contenente tutte le schede delle persone fermate o segnalate). Non solo. Lo straniero, infatti, non si è ancora presentato in Questura, il che prevede una sanzione amministrativa che non potrà mai corrispondere in quanto sprovvisto di codice fiscale necessario per il pagamento del modello F 23.
Dunque, il processo in programma per dicembre potrebbe con ogni probabilità svolgersi in contumacia, ovvero in assenza dell’imputato. Circostanza che costerà molti soldi alla cittadinanza, che non solo ha dovuto fare a meno di due agenti per diverse ore – il tempo necessario per sbrigare le pratiche relative al fermo del clandestino con tutte le conseguenze del caso -, ma dovrà pure accollarsi le spese del processo, degli avvocati e di quanto ruota intorno a questo episodio, senza neanche la certezza che la vicenda si chiuda come dovrebbe, con il clandestino in carne ed ossa davanti al giudice a rispondere delle proprie colpe e, forse, l’espulsione.
“Questa è una delle tante attività che devono compiere i nostri agenti di Polizia Locale – è il commento del sindaco Riccardo Fasoli -. Essendo così burocratica sembra una perdita di tempo, ma ci siamo ripromessi, nell’ultimo incontro avvenuto in Prefettura con tutte le forze di sicurezza, di farlo comunque per dare un importante segnale. Di certo, però, c’è qualcosa di sbagliato in tutta questa burocrazia e non è di aiuto al servizio dei nostri agenti. Fortunatamente, nonostante la carenza di personale, a Mandello abbiamo a disposizione agenti validi che fanno il loro meglio per coprire il territorio, non solo nel dare le multe per divieto di sosta, come qualcuno dice, ma garantendo la sicurezza di cui tutti parlano e che poi solo qualcuno mette in pratica”.