MANDELLO DEL LARIO – La Corte d’Appello di Milano ha rigettato il ricorso avanzato dal Comune in merito alla contesa con l’architetto Dell’Oro, risalente al periodo della redazione del Pgt. “Nello spirito di trasparenza amministrativa che ha sempre contraddistinto il nostro operato in tutti questi anni, anche nel dare informazione sulle cause legali che hanno visto coinvolto il Comune, comunichiamo che la Corte d’Appello di Milano ha rigettato l’appello proposto dal Comune contro la sentenza del Tribunale di Lecco nella vicenda relativa all’incarico a suo tempo conferito all’architetto Dell’Oro per la redazione del Pgt – é il commento del Sindaco Riccardo Mariani -. La materia era particolarmente difficile, trattando di uno strumento e di una procedura, quella appunto dello strumento urbanistico, di non facile approccio da parte del giudice ordinario, a nostro avviso. Ci permettiamo, col solo fine della chiarezza, qualche breve considerazione per spiegare la nostra posizione in merito alla vicenda.
La Corte sembra non avere tenuto in considerazione l’elemento centrale che ha portato alla rottura dei rapporti tra l’Ente e il professionista, ovvero il fatto che l’architetto Dell’oro avesse assunto, in autonomia e senza l’accordo con il Comune, alcune decisioni fondamentali per la buona riuscita dell’incarico che gli era stato affidato, e avesse consegnato al Comune un Piano Urbanistico incompleto rispetto a dettami della Legge Regionale, con la mancata inclusione di parte del territorio comunale nel piano delle regole. Circostanza grave, peraltro ammessa pacificamente dall’architetto Dell’Oro a suo tempo. Purtroppo la realtà dei fatti non è emersa, così come avremmo sperato, e i due gradi di giudizio non hanno tenuto conto di tale circostanza e delle gravi conseguenze per il Comune, che ha dovuto provvedere ad approvare un nuovo strumento urbanistico completo ed utilizzabile da tutti i mandellesi. Che il piano redatto dall’architetto Dell’Oro non fosse né chiaro né utilizzabile lo hanno dimostrato i fatti, che hanno reso molto difficoltosa la consultazione delle tavole ai cittadini e di difficilissima applicazione l’elaborato.
Ciò detto rispettiamo, come abbiamo sempre fatto, le sentenze. Anche quando non sono favorevoli al Comune, come rarissimamente è accaduto”.