MANDELLO DEL LARIO – “Fino ad un anno fa non sapevo neppure il significato della parola corsa. All’attività fisica intensa preferivo le comodità del divano e degli aperitivi. Poi mi sono iscritta alla We own the night, organizzata da Nike Women a Milano, ed è nato l’amore”.
Lo confessa, Alice Vergottini, che la corsa non è mai stata tra le sue priorità. Eppure, cambiare idea nella vita e lasciarsi convincere dalle passioni è stato esattamente quello che ha fatto. “Della Stramilano, come tutti, ne ho sempre sentito parlare e quest’anno mi sono detta: Facciamola! Così, con il gruppo di amici con cui avevo partecipato alla 10 km organizzata nel parco di Monza l’8 marzo, ci siamo iscritti. Questa era la nostra seconda corsa: io sono una neofita, mentre i ragazzi volano veloci come fulmini”.
Ma veniamo alla giornata di domenica scorsa. “Anche grazie al ritorno dell’ora solare si è dormito un’ora meno. Il ritrovo era fissato per le ore 8.00 in Moscova, poi passeggiata pre-gara fino in Piazza Duomo. Man mano che ci si avvicinava al centro, le magliette blu aumentavano: bellissimo vedere così poca gente bazzicare per le strade di una pigra domenica mattina milanese. Poi, arrivare in Piazza Duomo è stato uno spettacolo, credo di non aver mai visto così tanta gente tutta insieme. Da dove ci siamo sistemati si vedeva l’arco che segnalava lo Start. Ore 8.45 ci siamo. Puntualissima, alle ore 9.00, la cannonata che dà inizio alla Stramilano. 55.000 persone, siamo passati tutti sotto lo Start ben sei minuti dopo la cannonata, ma poco importa. Per un po’ il nostro quartetto è rimasto unito, ma la gente era così tanta che c’era da fare zig-zag per poter correre. C’era davvero ogni tipo di personaggio, un mix colorato e allegro per le vie di Milano. Una delle cose più belle è stata sentire la gente che incitava al passaggio dei corridori: la fatica si sente meno così. L’arrivo era previsto all’Arena Civica e, come si può immaginare, si è formato un imbuto. Il mio target era correre i 10 km in un’ora e… missione compiuta: 60 minuti spaccati. Confermo che correre crea dipendenza, quindi… alla prossima corsa!”
Cristina Denti