MANDELLO DEL LARIO – Tasse, Comitato per la Pace e corso d’italiano per stranieri. Ormai in paese, negli ultimi giorni, non si parla d’altro. A puntare il dito contro l’Amministrazione comunale è, ancora una volta, il capogruppo di Casa Comune Grazia Scurria, che dichiara: “Il capogruppo del Paese di Tutti Sergio Gatti, in Consiglio comunale, ha chiesto perché il bilancio non sia stato approvato dall’Amministrazione di Casa Comune. La risposta è semplice: fino a poco prima delle elezioni il Governo non aveva ancora inviato le comunicazioni necessarie per poter approvare il bilancio e, soprattutto, fino a fine aprile non aveva ancora comunicato l’entità dei trasferimenti. E se anche ciò fosse stato possibile, abbiamo ritenuto inopportuno approvare un bilancio pochi giorni prima delle elezioni, perché la nuova Amministrazione avrebbe potuto assumere scelte diverse dalle nostre. Dai primi atti dell’Amministrazione Fasoli ci rendiamo conto che è proprio così”.
“Gatti non può dire che era tutto deciso, non è così. – prosegue il consigliere di minoranza Scurria -. I mancati trasferimenti, così come le maggiori spese avrebbero potuto essere coperte con scelte diverse. La verità è che proprio il sindaco Riccardo Fasoli, che si è fatto paladino della gente comune con il Paese di Tutti, ora tartassa i più deboli. Altro che “piccolo sacrificio”, come lo chiama Gatti: l’aumento dell’addizionale Irpef penalizzerà soprattutto pensionati e famiglie, ovvero quelli che già fanno molta fatica a tirare fine mese, ovvero quelle categorie che Casa Comune ha sempre pensato dovessero essere protette, tanto che aveva imposto la soglia di esenzione a 15 mila euro, ora ridotta dal Paese di Tutti a 10 mila, nonostante Fasoli avesse assicurato ai Sindacati – ricordiamo, per la cronaca, che ben due assessori lavorano alla Cisl – che avrebbe mantenuto le stesse esenzioni. Il Sindaco prova a metterla in numeri, dicendo che si tratta di “pochi euro al mese”, allora ci provo anche io: una famiglia monoreddito o un pensionato, con un reddito di 15 mila euro, per esempio, prima rientrava nell’esenzione e non pagava nulla, ora pagherà circa 110 euro all’anno, più o meno quanto pagava per l’Ici della prima casa di un appartamento. Per il Sindaco saranno anche pochi euro, ma per chi fatica ad arrivare alla fine del mese diventano un problema”.
“Per quanto riguarda le opere pubbliche, anziché rivangare ancora una volta l’opera dei giardini pubblici, Gatti dovrebbe ricordare, visto che è vicino a casa sua, che Casa Comune ha speso un milione di euro a Molina, per ridare dignità ad un luogo che l’Amministrazione Siani aveva ridotto a un tetro parcheggio, oppure a Somana, dove i bambini possono giocare in una vera piazza, le persone andare in chiesa senza rischiare di essere investite, dove si è soddisfatto il bisogno di parcheggi di tutta la frazione, dotandola anche di una sala pubblica tanto utilizzata che addirittura è nato un gruppo di volontari che ne cura l’apertura e l’utilizzo – conclude -. Invece il Sindaco, che viene da Olcio, non si ricorda quando non scendeva acqua dai rubinetti, prima che Casa Comune investisse quasi due milioni di euro nell’acquedotto? Infine vorrei dire al Sindaco che so benissimo di essere in minoranza, che le decisioni le devono assumere lui e la sua Giunta e devono farsi carico della responsabilità delle loro scelte, anche quando sono impopolari. Non è semplice, vero? Ma il governo comporta anche questo onere. La minoranza, invece, ha l’onere del controllo, che è esattamente ciò che io sto facendo. O vuole chiudermi la bocca?”
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