MILANO – Negli Stati Uniti è già per le strade e se ne vendono ben cinquemila esemplari alla settimana. Mercoledì è stata svelata in anteprima nazionale a Milano, nello store dell’avveniristica piazza Gae Aulenti. Si tratta della “piccolina” – si fa per dire… – di casa Tesla.
Era il 2003 quando Elon Musk sognava l’auto elettrica per tutti. Poi nel 2012 è nata la Model S – berlina di grandi dimensioni di cui abbiamo pubblicato, in una precedente puntata della rubrica, la prova completa – e nel 2014 il Suv, la mastodontica Model X.
Ora è tempo di portare i piedi per terra e svelare anche nel Bel Paese quella che da molti è stata definita “l’elettrica per tutti”, o quasi. Il prezzo per il mercato italiano non è ancora stato dichiarato; per ora si può solamente fare una conversione degli attuali costi in America, in modo da avere un’idea: oltreoceano per una Model 3 bisogna sborsare fra i 40 e i 50mila euro. Così facendo la piccola di Musk si pone di fatto come diretta rivale delle berline di segmento D europee: Audi A4, Bmw Serie 3 – che peraltro si è appena rinnovata – e Mercedes Classe C in primis. Con una grande differenza: la propulsione non termica. Lunga 4,69 metri, larga 2,09 e alta 1,58, grazie al passo di 2,88 metri garantisce una buona abitabilità a bordo. Davvero buono anche il coefficiente di resistenza aerodinamica, pari a 0,23.
Rispetto alla Model S, la nuova arrivata si presenta con un frontale più aggressivo, reso evidente dal taglio “arrabbiato” dei fari, che invece sulla sorella maggiore sono forse un po’ troppo “paciosi”. Le cromature non si limitano alla cornice dei finestrini, ma si estendono anche al paraurti frontale e agli specchietti retrovisori, conferendo stile ed eleganza a quest’americana.
Negli interni regna sovrana una parola d’ordine: minimalismo. Addio al quadro strumenti e ai numerosi tasti cui siamo abituati su qualsiasi vettura: tutto è stato concentrato nel grande schermo touch centrale da 15 pollici, da cui si può regolare qualsiasi impostazione: dall’inclinazione degli specchi alla climatizzazione. A proposito, le bocchette dell’areazione non sono scomparse – come sembrerebbe a un primo sguardo – ma sono state abilmente nascoste dai designer di Tesla: un’unica e sottile linea attraversa la plancia, da lì fuoriesce l’aria condizionata.
L’autonomia reale è, in base alla versione, di 500 o 350 chilometri. E con una ricarica di mezz’ora si dovrebbero rifondere almeno 200 chilometri. Le prestazioni brillanti: 5,6 secondi (la più performante ne impiega mezzo di meno) per lo 0-100 e una velocità di punta a 210 (o 225) orari. Per il primo momento la trazione importata sarà solamente posteriore; in un secondo momento poi si venderà anche la “dual motor” integrale. Le prime consegne italiane dovrebbero avvenire entro la prima metà del 2019.
Alessandro Tonini
atonini@iperg.net
Foto di Federico Tonini