Il 2015 si è rivelato un anno molto ricco per il panorama della musica contemporanea: di album ne sono usciti molti, sia di artisti esordienti e alle prime armi, sia di colonne portanti della musica di ogni genere, dal rock al pop. Cantautori italiani e stranieri, rock band hanno accompagnato nell’arco di questi dodici mesi molti momenti, belli e brutti, indimenticabili o preferibilmente da scordare, con le loro parole e il loro sound e così la nostra pagina culturale Il fascino degli intellettuali ha deciso di stilare una sorta di classifica che comprendesse i dieci migliori album musicali del 2015:
1) The magic whip, Blur
Da febbraio a marzo tre singoli ne avevano anticipato l’uscita, arrivata finalmente il 27 aprile. I Blur sono tornati in studio dopo dodici anni e si vede che gli ingranaggi devono essere ancora ben oliati: è un album discontinuo che riesuma le radici britpop e che, contemporaneamente, si avventura nei territori tracciati dall’indie degli anni Dieci. Eppure ha ancora un senso (eccome se lo ha!) ascoltare i Blur. The magic whip è un disco che riporta alle orecchie dell’ascoltatore gli istinti della band alle prese con la registrazione: riflette, cioè, gli sforzi di quattro bambinoni inglesi che si ritrovano per dar vita a qualcosa di nuovo. I punti più alti sono toccati da Lonesome street, dal rock così sboccatamente british, Thought I was a spaceman, una ballata languida e liquida alla David Bowie, e da Pyongyang, un brano cupo ambientato nella capitale nordcoreana. I Blur tornano così alla loro vitalità musicale, alle movenze allucinate tra un rock scarno ed un pop inettichettabile.
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