Alcuni studiosi del settore, nella prefazione di una loro pubblicazione scientifica, hanno così esordito: “Gli Aracnidi non sono mai stati, non sono, e probabilmente non saranno mai, un gruppo di animali molto popolare“, i Ragni sono addirittura noti in letteratura per una specifica sindrome nota come “aracnofobia”, mentre Acari e Zecche occupano, nell’immaginario collettivo, il ruolo di pericolosi succhiatori di linfa vegetale e di sangue, con annessa trasmissione di malattie pericolose o mortali (una fama, bisogna dire, talora meritata).
Meno sfortunati appaiono gli Scorpioni che, sebbene portatori di un atavico terrore per il loro aspetto minaccioso, sono assurti agli onori di un segno zodiacale. Altri gruppi (Opilioni e Palpigradi) rimangono del tutto ignoti al pubblico, perché di minutissime dimensioni e relegati ad ambienti molto peculiari. Per fortuna, l’opinione pubblica non sempre ha ragione.
L’entomologo Gianpietro Goggi, condividendo appieno queste affermazioni, e pur non essendo questo un settore di sua stretta pertinenza, ha svolto per anni una ricerca faunistica su questi animali maledetti che popolano il Parco della Grigna Settentrionale.
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