LECCO – Le correnti, la marea, il mare mosso, l’acqua salata e piuttosto fredda: sono gli ingredienti – senza scordarsi dei 40 chilometri di bracciate – che rendono epica la sfida della traversata a nuoto della Manica.
Dall’Inghilterra alla Francia sfidando la forza dell’Oceano Atlantico, sembra un’impresa sportiva come tante, eppure – checché se ne dica – a tentare la sorte di questa fatica erculea sono stati in ben pochi, meno di quanti siano arrivati sulla cima del monte Everest.
Un lecchese – non nuovo a quest’esperienza e con un bel curriculum, anche olimpicamente parlando – come Andrea Oriana, che l’anno scorso aveva provato ad attraversare il canale arrivando quasi alla costa francese di Calais, quest’anno ha deciso di ritentare.