PERLEDO – “Abbiamo voluto fare chiarezza su come l’Amministrazione Comunale intende porsi rispetto a quanto sta accadendo in Italia relativamente all’accoglienza dei rifugiati”. Con queste parole Fernando De Giambattista, sindaco di Perledo, giustifica l’incontro con la popolazione convocato la sera del 6 giugno presso la Sala Civica del Comune, a cui sono intervenuti anche Carlo Signorelli, presidente della Comunità Montana della Valsassina oltre che consigliere della stessa amministrazione comunale di Perledo, Manila Corti, responsabile dei servizi alla persona dell’ambito distrettuale e dell’asse adulti degli 88 comuni della provincia di Lecco e Antonio Rizzi, direttore della Sacra Famiglia e gestore dell’accoglienza immigrati sul territorio comunale.

E’ un argomento molto delicato, continua il primo cittadino di Perledo, specialmente in un periodo come quello che stiamo vivendo in cui assistiamo ogni giorno allo sbarco di migliaia di immigrati sulle coste del sud Italia. Abbiamo cercato di rimandare il più possibile la questione, ma il tutto ha preso una brusca accelerazione in seguito alla presentazione di una domanda di accoglienza presentata da un’abitante di Perledo. Si è quindi preferito aderire ad un protocollo di intesa che, sebbene da un lato ci impone di ospitare sul territorio comunale un numero di sei rifugiati, quota fissa per i Comuni, come il nostro, con popolazione residente al di sotto delle mille unità, ci mette al riparo dall’altro lato da eventuali ulteriori iniziative da parte di privati, che dovranno sempre e comunque passare dal vaglio del Sindaco.

Purtroppo quello che ruota attorno agli immigrati è un vero e proprio giro d’affari milionario – aggiunge De Giambattista – e questo avviene sì a discapito degli immigrati, a cui viene preclusa la possibilità di integrarsi fattivamente sul territorio, ma anche della popolazione residente che si espone alla presenza di importanti ed incontrollati flussi migratori.

La scelta dell’amministrazione comunale di Perledo, è stata dettata dalla valutazione del minor danno  possibile per il territorio comunale. E’ noto infatti che a Lecco è in atto una vera e propria emergenza per lo sgombero del Bione ed è cosa risaputa, come è emerso anche dai dati relazionati dal prof. Signorelli, che in questo momento, la stragrande maggioranza degli immigrati presenti sulla provincia, sia stata presa in carico da pochi Comuni, lasciando così gli altri esposti al rischio di ritrovarsi le quote assegnate dal Prefetto.

“Gli ospiti che accoglieremo a Perledo sono già presenti sul territorio nazionale, hanno soggiornato presso la sede di Maggianico e hanno al momento hanno lo status di richiedenti asilo” – precisa il dott. Rizzi – “Sono persone che si sono distinte e che riteniamo pronte per intraprendere un percorso di integrazione. Siamo quindi ragionevolmente certi del fatto che non creeranno problemi di ordine pubblico e sociale tra la popolazione di Perledo. Soggiorneranno inoltre presso la struttura di Regoledo, dove avranno l’obbligo di rispettare gli orari di uscita e di rientro”.