COLICO – Come associazioni ambientaliste, Legambiente, Wwf, Cros Varenna, Orma, riunite nel gruppo “Occhi sul Pian di Spagna” abbiamo inviato una lettera agli enti (Comunità montana Valtellina di Morbegno, Comune di Colico, riserva naturale Pian di Spagna – Lago Mezzola, Comune di Gera Lario) che hanno sottoscritto l’accordo per il “Programma interventi strutturali a sostegno mobilità ciclopedonale: realizzazione di passerella ciclo-pedonale sul fiume Adda nei Comuni di Colico e Gera Lario per il collegamento del Sentiero Valtellina alla Riserva naturale Pian di Spagna –Lago Mezzola”, per richiamare la loro attenzione sulla necessità, prevista dal Piano di gestione, di proteggere quest’area da un attraversamento, specie nelle fasce più delicate, di numerosi camminatori e ciclisti che non siano specificamente interessati a una visita consapevole.
Riteniamo utile favorire una mobilità ecosostenibile di collegamento interprovinciale e ci pare più appropriato parlare non di collegamento alla Riserva Naturale, ma di collegamento tra il Sentiero Valtellina e i percorsi esistenti nella Valchiavenna e verso il ponte del Passo, attraverso il completamento della ciclo-pedonale dal ponte sull’Adda lungo i segmenti della Ss36 e della Ss340 che ne sono sprovvisti.
La nostra presenza attiva in Pian di Spagna da vari anni ci ha permesso di conoscere a fondo la qualità di questa riserva naturale, la più grande dell’arco alpino e la sua vulnerabilità come pure la scarsa sensibilità delle popolazioni e di alcune amministrazioni per il rispetto e la sua valorizzazione.
Siamo favorevoli all’ipotesi, di cui siamo venuti a conoscenza, di due ciclabili, una che affianca la Ss340 per collegare il ponte del Passo al ponte sull’Adda, e l’altra lungo la Ss36 dal ponte dell’Adda fino a Verceia. Ci piacerebbe averne conferma e di conoscere una previsione dei tempi di realizzazione, in particolare della prima opera che riteniamo prioritaria. Se così sarà, le aree naturali verranno preservate dai collegamenti ciclopedonali diffusi. Resta da definire l’attraversamento del fiume Adda.
Pensiamo che possa essere condivisa la convinzione che è bene risparmiare risorse pubbliche ed evitare la costruzione di manufatti impattanti sul paesaggio della foce e sui voli degli uccelli migratori. Di conseguenza il progetto, che persegue il semplice obiettivo di agevolare l’attraversamento sicuro del fiume a pedoni e ciclisti, deve esplorare tutte le soluzioni possibili, compreso l’utilizzo delle strutture esistenti, opportunamente adeguate.
Tuttavia l’eventuale costruzione di un nuovo ponte-passerella, qualora fossero escluse con valide documentate motivazioni le alternative, dovrà, a nostro parere:
A) collocarsi il più vicino possibile all’attuale ponte stradale/ferroviario;
B) avere una struttura lineare senza stralli, considerato che il corso dell’Adda rappresenta un percorso privilegiato dell’avifauna nelle migrazioni;
C) evitare in prospettiva di attirare un flusso massiccio di persone con incidenza negativa sulla biodiversità e complessità naturalistica, sulla flora e avifauna selvatica, sulle aree ora tutelate dal Piano della Riserva e sull’agricoltura; cosa che sarà possibile se saranno realizzate nel frattempo le ciclopedonali lungo la Ss340 e lungo la Ss36;
D) fare i conti con il fatto che gli interventi ricadrebbero in parte in fascia A di deflusso di piena (alveo fino alle arginature) ed in fascia B di esondazione del Pai;
E) rispettare tutte le norme che tutelano la Riserva Naturale;
F) collegarsi agli strumenti di pianificazione del territorio (Ptr, Piano riserva, Ptcp, Pgt).