ABBADIA LARIANA – 108 milioni di euro e decine di perquisizioni. E’ un sequestro a nove cifre quello ai danni di Pietro Tindaro Mollica, siciliano di origine, che aveva vinto l’appalto per la costruzione della pista ciclo-pedonale che collega Lecco con Abbadia, un vero fiore all’occhiello della sponda orientale del lago di Como in vista di Expo… se solo fosse finita! Speranze vane, quelle degli abbadiesi, di veder finalmente pronta la promessa opera, in cantiere ormai da anni e spesso ferma per cavilli burocratici, soprattutto ora che è piombata in un’inchiesta.
Mollica, alla luce dell’attività investigativa che ha portato al suo arresto, è stato scoperto a capo di un gruppo criminale, che, con il nome del Consorzio Aedars Scarl di Roma, nel corso del decennio 2003-2013, si è aggiudicato una serie di importanti appalti pubblici su scala nazionale “per centinaia di milioni di euro”, come riferisce la Guardia di Finanza. Tra questi, ovviamente, anche quello della ciclabile. Il sequestro dei beni, comunque, non dovrebbe compromettere l’esecuzione in corso dell’opera, perchè il gip Giulia Proto, su richiesta del pm Paola Filippi e dell’aggiunto Nello Rossi, ha nominato un amministratore giudiziario che avrà proprio il compito di vigilare sul completamento dei lavori. Secondo la procura e i militari del Gico del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza, in questa vicenda ci sono episodi di bancarotta distrattiva, dissipativa e preferenziale, che alla fine chiamano in causa una ventina di persone.
Cristina Denti