I cavalli erano perfettamente allineati, pronti a scattare. Nove, tutti bianchi. Si distinguevano solamente dal numero di pettorina. “Sta per avere inizio la gara!” annunciò lo speaker “Chi vincerà? Quale numero sarà baciato dalla dea bendata? Chi vivrà vedrà! Presto, affrettatevi, non perdetevi lo spettacolo!” I cavalli stavano immobili sulla linea di partenza, senza fiatare. “Pronti?” domandò lo speaker, appollaiato in alto “Tre… due… uno… via! Partenza!”

Dei nove cavalli, sei scattarono in avanti. “Il numero tre, otto e nove hanno già rinunciato, ma non importa! Ecco! Guardate gli altri che testa a testa! Nessuno che riesca ad uscire dal gruppo! La gara è entusiasmante! Forza ragazzi, fateli volare!” Il numero 4 finalmente riuscì ad allungare, a seguire il 2, poi tutti gli altri. Erano ormai a metà del tragitto. “Siamo al giro di boa! Il 4 in testa ! Sta facendo mangiare la polvere agli altri! Forza! Forza!”

Il cavallo numero 2, però, stava recuperando terreno, centimetro dopo centimetro. “Siamo in prossimità del traguardo! ” strillava lo speaker ” Chi vincerà questa gara entusiasmante? Il numero quattro, in testa fin dall’inizio, o il numero due, in decisa rimonta? Chi vivrà vedrà!”

Ormai, il 2 e il 4 erano al testa a testa. Ora avanti uno, ora avanti l’altro. Tutti gli altri cavalli erano troppo distanziati per poter ambire alla vittoria. La linea del traguardo era ormai prossima. “Forza! Date fondo alle ultime energie! Quasi ci siamo! La corona d’alloro è in attesa del collo del vincitore! Due o quattro? Quattro o due? Chi vivrà vedrà!”

Con un guizzo, quando ormai l’altro pensava di avercela fatta, il 2 tagliò il traguardo, facendo suonare la sirena. “Il due vince! Vince il due, incredibile!” seguitò in quel tono lo speaker “Bellissima gara, combattuta fino all’ultimo! Complimenti ai giocatori, che hanno dato fondo a tutte le loro energie per far volare i cavalli! Ma il due venga alla premiazione!”

Il vincitore era un ragazzo foruncoluto. Aveva sudato come una bestia per seguitare a mandare in buca la palla che faceva scattare l’avanzamento del suo cavallo. “Complimenti!” gli si fece incontro il padrone dell’attrazione numero 26. “Ecco a lei il premio!” gli porse un peluche “Torni ancora a trovarci! Saremo qua col Luna Park per un’altra settimana!”

Emanuele Tavola