Del mondo la fine, certo per tutti,

e se crepano i belli, figuriamoci i brutti.

Cadere dalle scale, sarà un bel morire?

ma senza farsi male, il che è tutto dire.

In auto, ahimè, ci scappa il frontale,

ed eccoci pronti per il funerale,

ma se in treno viaggiamo per somma prudenza,

chi ci dice che dei binari possiamo far senza?

Conosco chi per un bagno è annegato,

o chi all’asciutto non è mai nato,

ma se sei seduto su di una polveriera,

mi raccomando, niente cena a lume di candela.

Scrutavo nel cielo luna e stelle, no dai, almeno quelle,

ma se ci puntasse un meteorite, che dite, addio artrite?

È scoppiato un temporale, fulmini a manetta,

occhio alla pelle, che non ci vada troppo stretta,

ma inutile nasconderci sotto il letto,

una serpe ci aspetta per pungerci al petto.

Non c’è scampo, e neppure pietà, quel che dovrà accadere, certo accadrà,

ma non sappiamo l’ora, e neppure il frangente,

e allora a ‘sto punto, facciamo finta di niente…

Emanuele Tavola