Le attività di soccorso prestate in montagna e in zone impervie senza che vi sia riscontro di una reale situazione di emergenza, d’ora in poi in Lombardia, in caso di negligenza o assenza di necessità di cure, comporteranno un esborso economico a carico del richiedente.
E’ stato votato questo pomeriggio in sede di consiglio regionale il progetto di legge n.202 firmato dal consigliere Lara Magoni “Disposizioni in materia di soccorso alpino e speleologico in zone impervie, recupero e salvataggio di persone infortunate o in situazioni di emergenza”. Entro l’estate, quindi, l’intervento di soccorso in montagna con elisoccorso che non comporterà ricovero o verrà giudicato frutto di negligenza prevederà la compartecipazione del soggetto portato in salvo nelle spese della macchina di soccorso. Un contributo, appunto, che non potrà superare il 50% della spesa, ma non per questo di poco valore.
In particolare nel testo si stabilisce che gli interventi di soccorso e di elisoccorso in ambiente di montagna o in zone impervie comprensivi di recupero e di trasporto saranno considerati onerosi a carico dell’utente se non sussiste la necessità di accertamento diagnostico e se la prosecuzione di cure presso un Pronto Soccorso dovesse essere registrata con codice bianco: analoghe disposizioni saranno attuate anche nel caso l’attività di soccorso dovesse essere prestata a seguito di comportamenti imprudenti o negligenti da parte del richiedente.
Certificare la sussistenza dei requisiti necessari a giustificare gli interventi di soccorso sarà compito della Centrale Operativa sede dell’elisoccorso che effettua l’intervento, in coordinamento con l’equipe di soccorso sanitario: l’eventuale compartecipazione alle spese potrebbe essere dovuta anche nel caso l’intervento di soccorso fosse effettuato dalla sola componente tecnico alpinistica. Come parametri di riferimento saranno utilizzate le linee guida del CAI (Club Alpino Italiano) sul comportamento in montagna.
La Giunta regionale, entro 120 giorni dall’entrata in vigore della legge, sentiti l’Areu (Agenzia Regionale per l’emergenza urgenza) e il Cnsas (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico), stabilirà con apposito regolamento il piano tariffario dei servizi di soccorso sanitario e non sanitario. In ogni caso il richiedente non potrà pagare più del 50% del costo effettivo del servizio e saranno esentati dal pagamento coloro che già allo stato attuale lo sono per le prestazioni sanitarie di pronto soccorso; per i residenti in Lombardia è prevista una ulteriore riduzione del 15% sul costo a carico.
G. C.