MANDELLO DEL LARIO – È rimasto incredulo Riccardo Fasoli quando ha appreso della squalifica per doping di Niccolò Mornati, e non parla qui in veste di sindaco della cittadina lariana ma di amico e compagno di squadra alla Canottieri Moto Guzzi. “Io non ci credo, deve esserci stato un errore, Niccolò ha fatto dell’integrità nello sport la sua vita, non può trattarsi di doping, ma di qualcosa che ha mangiato al massimo, oppure di questioni extra-sportive”.
Il primo cittadino allude alla possibilità che abbiano voluto “segare le gambe” a Mornati, sia dal punto di vista sportivo, precludendogli la possibilità di partecipare a quella che con ogni probabilità sarebbe stata la sua ultima olimpiade – senza neanche velleità di medaglia – sia dal punto di vista della sua futura carriera già scritta nei vertici della federazione e magari del Coni. “Infatti – prosegue Fasoli – anche se avesse davvero usato sostanze dopanti, la condanna a scontare quattro anni di squalifica sarebbe comunque stata esagerata, gli fanno pagare la posizione del fratello – Carlo, vice segretario generale del Coni e capo delegazione dei Giochi Olimpici di Rio 2016 – per paura che poi si sarebbe potuto pensare a favoritismi nei suoi confronti”.