LECCO – “Del tutto inadeguata. Tale è la risposta che il Ministero dell’Interno ha dato ieri alla mia interpellanza urgente, con la quale chiedevo di mettere in atto, al più presto, opportune e tempestive strategie in grado di ridurre la pericolosità della SS 36 Milano – Lecco”.
Ad affermarlo è Gian Mario Fragomeli, deputato lecchese eletto tra le fila del Partito Democratico nel collegio brianzolo. “Seppure la statale 36 – continua – sia risultata la strada extraurbana più pericolosa d’Italia, con una media di quasi un incidente al giorno di cui oltre la metà in territorio monzese, il Viminale risponde che, a suo parere, non servono tavoli istituzionali tra enti locali, forze dell’ordine e Anas, coordinati poi dal Prefetto, in quanto tutto è sotto controllo, viste e considerate le risorse finanziarie per il capitolo manutenzione già assegnate ad Anas.
Siamo alla definitiva “cecità politica” e alla ottusa sottovalutazione di un problema tanto grave quale è quello della sicurezza degli automobilisti che per lavoro, studio o semplicemente per raggiungere le nostre rinomate località turistiche lacustri e montane, devono percorrere un’arteria stradale tanto pericolosa. Una cecità tale che non riesce nemmeno a prevedere la necessità di alcun intervento manutentivo straordinario, sia in termini di programmazione sia in termini di individuazione di misure volte a contrastare, nell’immediato, la pericolosità di questa strada.
Da parte mia continuerò a sollecitare il Viminale affinché prenda concretamente in carico il tema della sicurezza in Brianza e perché lo faccia, almeno, con lo stessa animosità che da sempre riserva alla questione dei richiedenti asilo. È quanto mai fondamentale predisporre al più presto tutti i necessari interventi di manutenzione del manto e della segnaletica stradale, nonché ripensare i punti più critici del tracciato, evitando così che il triste primato della Statale 36 resti tale ancora a lungo”.