MILANO – Atteso per l’inizio dell’estate, il regolamento della legge regionale che ha reso a pagamento il soccorso alpino (“Disposizioni in materia di interventi di soccorso alpino e speleologico in zone impervie, recupero e salvataggio di persone infortunate o in situazioni di emergenza” del marzo 2015), se dimostrata la negligenza, è tuttora in discussione nei palazzi del governo lombardo e negli uffici di Areu e Cnsas.
Nel frattempo trapelano le prime notizie – ufficiose – riguardanti il tariffario che verrà applicato ai pazienti che verranno assistiti in condizione di non emergenza sanitaria. Un “mezzo di soccorso di base”, cioè un’ambulanza, dovrebbe costare all’incauto escursionista attorno ai 55 euro l’ora; per un “mezzo di soccorso intermedio”, ambulanza con infermiere, si parla di 70 € orari; mentre per un “mezzo avanzato”, dunque con anche l’intervento di un medico, l’esborso si avvicinerebbe ai 115 € l’ora.
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