MILANO – “Si avvisano i passeggeri che, a causa del ritardo di una comitiva, il treno potrà subire un ritardo di parecchi minuti”. Alcuni pendolari lecchesi giurano che questa fra non l’avevano mai sentita. Almeno fino a venerdì. Quando centinaia di utenti si sono visti praticamente cancellare una corsa da Milano Centrale per questo motivo.
Il fatto, in sé, è molto banale. Un gruppo di ragazzi di Tirano, in gita scolastica fuori regione, ha preso un Frecciarossa per tornare a Milano. Ma il convoglio ha accumulato parecchi minuti di ritardo, rischiando così di far perdere la coincidenza con l’ultimo treno che arrivava fino a Tirano, il 19.50.
La comitiva ha quindi fatto partire una richiesta a Trenord per poter essere attesi. Nel gruppo, per altro, era presente anche un ragazzo disabile e il convoglio che avrebbero dovuto prendere era provvisto di apposita pedana. L’azienda ha acconsentito di fermare il mezzo fino all’arrivo della comitiva. E sono partite così le proteste dei centinaia di pendolari, molti dei quali lecchesi – già esasperati per i frequenti disagi – che attendevano di salire sui vagoni.
Non c’è stato nulla da fare: hanno dovuto rassegnarsi e prendere il 20.50 che terminava la corsa a Sondrio, partito prima dell’altro convoglio, che ha aggiunto due fermate, Calolziocorte, Olginate e Mandello del Lario.
Il treno per Tirano, invece, ha lasciato la stazione con ben 76 minuti di ritardo.