BELLANO – L’Umberto I è diventato nel corso degli ultimi anni uno dei centri ospedalieri di riabilitazione più ambiti del Lecchese e con risultati di eccellenza anche a livello regionale. I 44 posti letto sono occupati quasi tutto l’anno e in alcuni periodi – come quello attuale – è al gran completo. La struttura, a prevalente vocazione riabilitativa, eroga prestazioni sanitarie all’interno delle unità operative di medicina riabilitativa, neuropsichiatria, radiologia, ambulatorio di fisiatria e di terapia fisica. Il primario della struttura riabilitativa è il dottor Renato Galanti.

Fino a pochi anni fa l’Umberto I era una delle strutture da “tagliare” a livello regionale, mentre oggi si parla di rilancio e i pazienti sono soddisfatti dei servizi erogati. “È uno dei migliori ospedali dove sono stato ricoverato“, è il commento di un pensionato di Lecco che, dopo l’intervento chirurgico all’ospedale Manzoni, è stato ricoverato tre settimane nella struttura di Bellano. Un’altra signora anziana si rivolge al personale medico e infermieristico: “Qui mi sono trovata benissimo, seguita nel migliore dei modi, come mai era accaduto in altri ospedali”. Il presidio ospedaliero di Bellano sembra quasi un albergo: ampio ingresso, poi si arriva alle scale in marmo, un’ampia vetrata offre un colpo d’occhio eccezionale sul lago di Como, sulla sponda occidentale del Lario e sulle valli del Comasco.

lago di comoAl primo e secondo piano si trovano i quarantaquattro posti letto, mentre al piano seminterrato c’è la palestra con tutte le attrezzature utilizzate dai pazienti. “Non sembra di essere in un ospedale – commenta un giovane che da alcune settimane sta svolgendo riabilitazione post operazione – e siamo seguiti in tutto: sia il personale medico sia quello infermieristico, oltre alla professionalità, sono tempestivi e disponibili“. I paragoni si sprecano e una signora già avanti in età dà una battuta: “Chissà – dice – forse dovremmo contribuire visto che qui sembra di essere in un hotel”.
L’ospedale-hotel, oltre ad essere in una collocazione ideale sul lago è oggi soprattutto all’avanguardia nelle cure riabilitative. Il vantaggio è offerto anche dalla fidelizzazione del personale che prende in carico il paziente, fa il check-up della sua condizione e poi lo segue fino a quando viene dimesso; se ne prende cura nei dettagli non solo della sua riabilitazione fisica, ma con un’attenzione anche all’aspetto umano e psicologico. Questa strategia vincente è già stata notata anche dal nuovo manager Stefano Manfredi, che da pochi mesi si è insediato ai vertici dell’azienda ospedaliera lecchese.

Dal quotidiano Il Giorno