BELLANO – Dal 6 giugno 1999 per 18 lunghi anni sono stati vicini e finalmente anche per Giuseppe e Franco è arrivato il momento delle nozze tanto attese. Sabato mattina a Bellano verrà così celebrata l’unione civile.
Giuseppe è nato in Sicilia, ha da poco compiuto cinquant’anni e da 18 li condivide con il suo compagno di vita Franco, di origini tedesche e di 10 anni più grande. I due si sono trasferiti da Milano a Bellano, amanti della montagna e del lago, che tanto ricorda quello stretto di Messina un po’ più a sud.
“Dopo 18 anni, sposarsi non cambia nulla – racconta il promesso sposo Giuseppe – ma ora possiamo avere la sicurezza e la serenità di essere riconosciuti”. L’amore non cambia con una cerimonia nuziale, ma la certezza di esserci l’uno per l’altro anche giuridicamente. “Sono 18 anni che condividiamo tutto e ora nessuno può più portarcelo via. Ora siamo finalmente tutelati”. È alla nuova legge sulla regolamentazione delle unioni civili, entrata in vigore a giugno di quest’anno che si riferisce Giuseppe.
Con l’unione civile riconosciuta non ci saranno più problemi ad avere un conto cointestato, a fare visita al compagno qualora questo fosse ricoverato in ospedale o a beneficiare equamente di un patrimonio comune. Diritti che le coppie etero hanno da sempre, ora faranno parte della realtà anche delle coppie omosessuali.
“Speriamo che il futuro per le coppie gay possa essere più sereno del nostro passato”. Sebbene supportati dalle loro rispettive famiglie, Franco e Giuseppe non sono cresciuti con la benedizione della società alla quale appartengono, fino ad oggi. O meglio, fino a sabato primo ottobre, quando verrà ufficialmente consacrata la loro unione presso il comune di Bellano.
Tanti gli amici che verranno a festeggiarli sabato mattina, “non solo gay, anzi!” dichiara Giuseppe.
Martina Panzeri