BELLANO – Dai materiali raccolti dalla DDA di Milano nell’inchiesta antimafia “Metastasi”, sono emerse nuove potenziali notizie di reato che riguarderebbero anche i paesi del lago.
Su Massimo Nasatti, ad esempio, lecchese, classe 1974, già imputato per due furti, uno tentato e uno portato a compimento, gli ispettori hanno ascritto altri potenziali reati. Si tratterebbe di una rapina progettata ai danni dell’Eurospin di Bellano, e ancora di un presunto occultamento di armi, oltre infine ai preparativi per una truffa nel settore automobilistico.
Ernesto Palermo e le sue affermazioni registrate nelle intercettazioni, protagoniste dell’ultima udienza al Tribunale di Lecco, con imputati Mario Trovato, Antonello Redaelli, Saverio Lilliu, Antonio Romeo e Massimo Nasatti, l’ex sindaco di Valmadrera Marco Rusconi e l’imprenditore di Pescate Claudio Crotta.
Di fronte alla corte, presieduta dal giudice Enrico Manzi, con a latere i giudici Maria Chiara Arrighi e Salvatore Catalano, hanno preso la parola gli avvocati difensori per i controinterrogatori agli ufficiali del GICO, titolari delle indagini. Secondo i legali degli imputati, l’esistenza di una locale ‘ndranghetista lecchese non sarebbe dimostrabile al di fuori delle discussioni carpite all’ex consigliere comunale eletto nelle fila del Partito Democratico e poi passato al gruppo misto, parrebbe.
Sempre attraverso le intercettazioni telefoniche e le microspie, gli investigatori hanno ricostruito la vicenda dei voti che Palermo avrebbe raccolto a favore della candidata Pdl Mariolina Moioli per le amministrative della città di Milano del 2011. Si tratterebbe di 500 voti che l’ex insegnante avrebbe garantito all’esponete del centrodestra meneghino, per i quali inizialmente chiese dei soldi, mentre poi propose quello che per gli inquirenti si tratterebbe di un favore, cioè il sostegno alla candidatura della sorella, Fiorella Palermo, alle amministrative di Caserta. Interlocutrice dell’imputato in questa fase, la politica lecchese Silvia Ghezzi. Se però la Maioli riuscì a entrare a Palazzo Marino, in minoranza, alla sorella di Ernesto Palermo non riuscì di venire eletta.
C. C.