VARENNA – “Un seminarista del Kerula vale più di un buono mensa!”. Sono sul piede di guerra Giuseppe Dajelli, Mauro Manzoni e Nives Balbi di Vivere Varenna in seguito alla presa di posizione dell’Amministrazione Comunale sulla questione dei buoni pasto agli alunni varennesi.
“Durante il Consiglio Comunale dello scorso 29 aprile il Sindaco Molteni, rispondendo ad una precisa interrogazione del nostro gruppo, modificava nuovamente la posizione dell’Amministrazione in ordine al diritto degli alunni varennesi frequentanti il plesso di Bellano di ottenere o meno i buoni pasto mensa, scontati sulla base del reddito Isee, a partire dall’anno scolastico 2014/2015, nel caso in cui costoro avessero iniziato a settembre scorso un nuovo ciclo scolastico (classe prima della scuola primaria) e via via quelli degli anni a venire – è il commento del gruppo di opposizione -.
Se nel corso di una precedente seduta il Sindaco aveva ribadito che anche gli alunni che avessero scelto la scuola di Bellano (ai quali non è comunque riconosciuto il servizio di trasporto a carico dell’Ente) potevano in ogni caso ottenere i buoni mensa a tariffa ridotta, la sua ultima parola, a completa giravolta di quanto in precedenza asserito, sembra aver chiuso definitivamente la possibilità per questi cittadini di ottenere una qualche forma di ristoro economico nell’ambito dell’accesso alla scuola.
Il nostro gruppo di opposizione, insoddisfatto degli argomenti esposti, non ha potuto far altro che rimarcare il pregiudizio sofferto dai ragazzi che scelgono una scuola (nel medesimo Istituto Comprensivo!) che l’Amministrazione Comunale di Varenna ha ritenuto di qualificare secondaria (quella di Bellano), rispetto a quella eletta come principale (quella di Lierna), sulla scorta di argomenti totalmente inconsistenti, vuoi per l’identica offerta formativa (se mai più vantaggiosa quella presente a Bellano, in quanto potenziata da insegnanti di sostegno) vuoi per la struttura stessa (se mai maggiormente attrezzata quella bellanese, in quanto dotata di un maggior numero di aule)”.
I consiglieri di Vivere Varenna hanno pertanto riconfermato quanto già sostenuto durante il Consiglio Comunale del 30 settembre 2014, in occasione della discussione del “Piano di Diritto allo Studio – Anno scolastico 2014/2015”, al termine del quale avevano concluso che “l’Amministrazione Comunale ha di fatto inquadrato gli alunni di Varenna in tre diverse classi, qualificandoli come cittadini di serie A, B e C: in serie A, gli alunni che frequentano il plesso di Lierna e che hanno garantita l’organizzazione del trasporto e l’accesso ai buoni pasto; in serie B, gli alunni che frequentano la scuola di Bellano e che stanno terminando il ciclo di studi, ai quali è garantito il solo buono pasto; in serie C, gli alunni che frequentano Bellano ma, iniziando il nuovo ciclo, si vedono privati di entrambi i servizi.
Ci sembra assurdo negare a pochi bambini il diritto di ottenere buoni pasto scontati, quando vengono spese dall’Amministrazione altre risorse, a nostro parere, ingiustificate, come ad esempio il contributo assegnato ad un Fondazione Religiosa per il sostegno ad un Seminarista del Kerula, pari a 500 euro, o quello attribuito ai Ragni di Lecco, di 5 mila. I soldi ci sono! Vanno solo spesi bene, con intelligenza e senza fare arbitrarie ed ingiustificate differenze fra i pochi bambini del nostro paese”.
C. D.