VARENNA – E’ stato aggredito durante un servizio sul luogo dell’incidente mortale, costato la vita a un giovane Carabiniere sulla Sp72 in località Pino. Protagonista della vicenda è Silvio Sandonini, fotografo derviese per varie testate giornalistiche. Questa la lettera in cui si spiega l’accaduto.
quest’oggi, domenica, il fotoreporter Silvio Sandonini, che collabora con Il Giorno – edizione di Lecco, è stato aggredito, minacciato e pesantemente insultato da appartenenti alle forze dell’ordine, in particolare dell’Arma dei Carabinieri.
Mentre svolgeva semplicemente il suo lavoro, in maniera estremamente rispettosa per quanto accaduto, per documentare un incidente stradale in cui un operatore del 112 fuori servizio ha perso la vita, un commilitone della vittima, anch’egli fuori servizio, lo ha colpito al volto e ha cercato di sottrargli la macchina fotografica, proferendo frasi ingiuriose e minatorie, anche quando lui si è allontanato dal luogo dell’evento. Pure un altro militare in servizio lo ha apostrofato accusandolo di sciacallaggio.
Il Cdr de Il Giorno, a nome di tutti i colleghi giornalisti, esprime profonda solidarietà nei confronti del fotoreporter Silvio Sandonini, di cui si riconosce il prezioso lavoro che compie sul territorio, e deplora simili comportamenti, che non possono trovare giustificazione nemmeno nel dolore di un evento tragico, specie quando perpetrati da chi rappresenta le istituzioni.
Si ringrazia nel contempo il nostro Direttore Giancarlo Mazzuca, che si è immediatamente attivato presso i vertici dei Comandi regionale e provinciale dei Carabinieri, i quali – ne prendiamo atto con soddisfazione – hanno subito contattato il collega Silvio Sandonini per scusarsi e prendere le distanze dall’atteggiamento dei loro sottoposti.
Lettera firmata dal Cdr de Il Giorno
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NOTA
La redazione e la direzione di LeccoNews e delle altre testate del nostro gruppo editoriale si associano alla lettera del Cdr del “Giorno” e rinnovano la loro stima nei confronti di Silvio Sandonini, valente collega fotoreporter, esempio per tutti noi anche e proprio per la sua discrezione nei momenti difficili come quelli vissuti oggi.
Censuriamo quanto accaduto, ricordando che giornalisti e fotografi sono chiamati in alcune occasioni a svolgere un lavoro che loro stessi non vorrebbero dover compiere. Capita, quasi sempre, poi, che le immagini prese in queste occasioni vengano richieste dalle vittime o dai loro familiari per questioni legali. Pubblicarle ha il valore – tra altri – di fermare il momento affiché non venga distorto successivamente dalla memoria.
Riteniamo al proposito gravissimo che l’aggressione fisica a Sandonini sia stata compiuta da un carabiniere (anche se non in servizio), che non si è limitato a colpire due volte in faccia il fotografo ma lo ha anche minacciato ed ingiuriato.
Rimaniamo tanto più attoniti perché entrambe le categorie (forze dell’ordine e giornalisti) hanno l’impegno di lavorare per la verità. E i reporter – super partes – lo fanno per i cittadini, senza o con divisa.
LeccoNews