VARENNA – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del Comune di Varenna in risposta alla dichiarazioni dell’ex sindaco Carlo Molteni in merito al definitivo annullamento del progetto della cosiddetta “Dubai del Lario“.
Premesso che tutte le azioni del Comune di Varenna su questa rotatoria – iniziative assunte con il parere di tecnici e legali – sono a difesa di un sopruso verso i cittadini, verso il buon senso e contro una mala amministrazione, a seguito delle dichiarazioni di parte del Sig. Carlo Molteni, siamo costretti a rispondere per spazzare i dubbi ingenerati dalla tendenziosità e dall’astio dell’ex Sindaco.
Innanzitutto vi è da dire che il TAR, Tribunale Amministrativo Regionale, si è pronunciato sul ricorso proposto dalla Società Carnazzola Geometra Camillo Spa contro l’annullamento dell’affidamento dell’appalto adottato dal Comune di Varenna. Nella stessa il TAR ha enunciato una serie di irregolarità sostanziali “puntualmente” rappresentate dall’Amministrazione comunale, dal momento che il progetto offerto dalla Società era difforme da quello messo a gara. Il TAR si è quindi limitato a precisare che l’annullamento in questione avrebbe dovuto avvenire nei diciotto mesi dall’aggiudicazione e che essendo invece intervenuto dopo, non è legittimo. Una questione formale.
Da qui l’accoglimento del ricorso e la condanna, per questa prima fase del giudizio, alle spese di lite. Alla luce delle valutazioni espresse dal TAR circa i termini ritenuti applicabili al potere di revoca esercitato dal Comune ed ammesso e non concesso che gli stessi termini possano trovare applicazione nelle procedure di aggiudicazione delle gare, l’Amministrazione Comunale si riserva anche di valutare l’appellabilità della sentenza emessa.
Coerentemente con gli impegni assunti nei confronti dei propri cittadini, l’Amministrazione Comunale sta operando fin dal suo insediamento per riportare la gara per la rotatoria all’interno di un quadro di legalità, che risulta violato sol che si rifletta sulle scelte operate dall’Amministrazione a guida Molteni:
- il progetto aggiudicato dalla Commissione di gara, relativo alla creazione della rotatoria esterna alla galleria è risultato completamente difforme da quello scelto e pagato dall’Amministrazione, che la contemplava all’interno di essa;
- la collocazione esterna rispetto alla galleria rendeva l’opera in contrasto con le previsioni del P.G.T, le cui tavole grafiche indicavano chiaramente la posizione della rotatoria a circa 70 metri dal suo imbocco;
- il progetto selezionato prevedeva la formazione di una rotatoria con diametro di 22 metri, di quattro metri inferiore rispetto al diametro di 26 metri della soluzione progettuale posta a base di gara;
- la semplificazione costruttiva dell’opera a cielo aperto rispetto alla complessità della progettazione in galleria e la riduzione del suo diametro, peraltro arbitrariamente decisa dalla società proponente, non hanno comportato, in esito alla gara, minori costi per l’Amministrazione, risultando invece tale proposta progettuale la più costosa tra le offerte pervenute in fase di gara;
- le rilevanti prescrizioni di Rete Ferroviaria Italia (fermo linea ferroviaria nel mese di agosto, intervento di una squadra di pronto intervento ferroviario) e della Soprintendenza (interventi di mitigazione sul fronte del giardino di Villa Monastero) avanzate nel corso della conferenza dei servizi, hanno generato maggiori costi di cui non si è tenuto affatto conto nel piano economico dell’opera;
- il contratto di appalto, sottoscritto tra Comune e società aggiudicataria prima ancora che venisse presentato il progetto esecutivo, mai approvato, è da ritenersi nullo poiché non ha osservato le disposizioni in materia di contratti pubblici che richiedono la procedura digitale/telematica.
- Ed ancora, ma non meno importante per i pesanti effetti sulla contabilità comunale: il mutuo trentennale di Euro 1.700.000 acceso irresponsabilmente a fine 2013 a totale carico del Comune, che origina una rata per capitale ed interessi di circa 100.000,00 annui, precludendo di fatto l’accesso al credito per finanziare altre opere pubbliche e che condiziona il mancato rispetto del patto di stabilità, esponendo lo stesso Comune a sanzioni da parte dello Stato, quali l’impossibilità di nuove assunzioni e l’aumento della tassazione.
Alla luce di quanto esposto dovrebbe spiegare una volta per tutte ai Varennesi, l’espertissimo Predecessore, le ragioni per cui un’opera pubblica più semplice, più piccola e meno complicata debba costare almeno quanto quella che fu messa a gara nel 2014, avente certo maggior ampiezza e con caratteristiche tecniche di particolare complessità.
Ebbene, l’espertissimo Predecessore ha avuto la sfacciataggine di far firmare in fretta e furia un contratto poco prima delle elezioni del 2016 al suo Vicesindaco Bruno Franco Pecis (quindi non mettendoci la firma lui e, di conseguenza, la faccia e la responsabilità!), pur sapendo dell’entrata in vigore delle nuove norme sul patto di stabilità.
Se questo è un buon modo di governare! E da chi si faceva consiliare Molteni? Forse da Alì Babà? Invero più che un uomo che dice “di aver lasciato il Comune in ordine”, come ha sempre sostenuto, la realtà ci presenta un avvelenatore di pozzi, un cattivo amministratore, che ha fatto fare al Comune il passo più lungo della gamba. E meno male, a differenza nostra, che aveva sulle spalle 23 anni di esperienza amministrativa.
Siamo in tutto e per tutto per la legalità: non intendiamo retrocedere e adottare provvedimenti sananti di atti adottati in precedenza da altri. Dopo la bestialità della Dubai in Olivedo, questa è un’altra forzatura fatta a danno dei Varennesi… e che altri – ahimè – devono pazientemente (se sarà possibile!) risolvere. Ma sempre “spes contra spem”. Più che un abbandonarsi al destino, diventa un vero e proprio atto di fede. La rotatoria rimane obiettivo indicato nelle linee programmatiche di mandato, condivise da tutti i Consiglieri comunali.
Aggiunge Paolo Ferrara, capogruppo di Uniti per Varenna: “Come detto a suo tempo, l’Amministrazione si è appoggiata nella scelta dell’autotutela nell’annullare gli atti relativi alla rotonda, in modo dirimente – come ovvio – su pareri di tecnici e legali. Non condividevano le indicazioni dei tecnici e dei legali e la sentenza del Tar, conferma i dubbi sollevati a suo tempo. La nostra componente di Maggioranza sostiene Manzoni nel voler realizzare la rotonda, lasciata la questione Tar alle spalle, con criteri e modalità improntate alla concretezza e trasparenza, guardando avanti“.