VARENNA – Verrà inaugurata sabato 12 settembre alle ore 18.00 nella sala polifunzionale Rosa e Marco de Marchi e resterà aperta fino al 18 ottobre la mostra Carlo Ramous, Frantumazione e gesti tridimensionali a cura di Michele Tavola.

L’artista milanese Carlo Ramous (Milano, 2 giugno 1926 – 16 novembre 2003) è uno tra i più significativi scultori italiani della seconda metà del ventesimo secolo. La sua opera più nota è forse Il gesto per la libertà (1972) in piazza della Conciliazione a Milano, ma le sue sculture possono essere ammirate in numerose piazze e musei di tutto il mondo, da Roma a New York, da Venezia a Chiba City in Giappone. Invitato per ben tre volte alla Biennale di Venezia (1958, 1962 e 1972), ha esposto in molte delle rassegne più note a livello internazionale. Nel 1974 un nucleo consistente di sue sculture monumentali venne presentato in Piazzetta Reale, accanto al Duomo di Milano, richiamando grande attenzione e suscitando un acceso dibattito culturale.

Dal mese di luglio fino alla prossima primavera, la monumentale scultura dal titolo Frantumazione 79 farà bella mostra di sé in piazza San Giorgio a Varenna, nel punto esatto in cui, fino a giugno, è stata esposta Pianura di Alberto Ghinzani. Questa presenza emblematica, destinata a richiamare l’attenzione di tutti coloro che attraversano il centro del paese, è diretta conseguenza del progetto ideato dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo che, ambiziosamente, intende fare dialogare il borgo storico con la scultura contemporanea. Il percorso iniziato con Ghinzani, oggi vede la prestigiosa presenza di Ramous e, in futuro, potrebbe coinvolgere altri artisti di chiara fama.

Per meglio comprendere il senso e il contesto artistico e culturale nel quale si colloca Frantumazione 79, nella sala polifunzionale Rosa e Marco De Marchi è stata allestita una personale dedicata a Carlo Ramous, con oltre trenta opere tra sculture, bozzetti, dipinti e disegni. La mostra focalizza l’attenzione sulle creazioni degli anni Settanta e dei primi anni Ottanta, mostrando quella parte dell’evoluzione stilistica di Ramous così ben rappresentata da Frantumazione 79, datata 1979. Si parte dalle forme stilizzate ma ancora riconoscibili dell’Araba Fenice (1969) per arrivare ai liberi “gesti tridimensionali” – tipici della produzione di Ramous – che non raffigurano nulla ma dialogano intensamente con lo spazio.

L’esposizione, fortemente voluta dall’Assessore Paolo Ferrara e curata da Michele Tavola, è stata resa possibile grazie a Peg, Gunther e Walter Patscheider che, oltre ad avere generosamente prestato tutte le opere esposte, hanno aperto le porte dell’Archivio Ramous e hanno messo a disposizione la loro passione e competenza. Sarà visitabile da martedì a sabato dalle 15.00 alle 18.00, domenica alle 11.00 alle 18.00, lunedì chiuso.